Giulio Zeppieri, cosa è successo?
«Semplice, ho giocato malissimo. Ero nervoso, contratto, intimorito. Mamma mia, che pena. Sono avvilito, perché nel match più importante mi sono bloccato e questo mi fa arrabbiare come una bestia».
Il tuo, però, è stato un torneo bellissimo.
«Sì, certo, ma volevo e potevo arrivare sino in fondo e invece sono qui a parlare con voi di una sconfitta che non digerisco. Lorenzo (Musetti, ndr) è stato bravo, a differenza del sottoscritto ha saputo gestire meglio la pressione. Il primo set è finito 6/2, ma tutti i game sono andati ai vantaggi. Lui, considerata la finale giocata a New York, è sicuramente più abituato a questo tipo di match, ma al di là di questo avrei potuto e dovuto gestire meglio la partita».
Se il buongiorno, in questo caso australiano, si vede dal mattino, c'è da credere che la stagione sarà ricca di soddisfazioni.
«Me lo auguro, ma l'amarezza resta e spero di smaltirla in fretta. Una volta tornato in Italia, penserò ai prossimi impegni».
Magari al prossimo Slam, il Roland Garros, Zeppieri arriverà sino in fondo e chissà...
«Quest'anno a livello Junior giocherò soltanto gli Slam e, quindi, dopo i quarti di finale del 2018 a New York e questa semifinale in Australia, manca solo la finale».
E magari la vittoria.
«Ecco, appunto. Penso a questo per addolcire una pillola sin troppo amara».
Il futuro immediato è nel circuito professionistico.
«Sì, con Piero (Melaranci, il suo coach ndr) ci siamo prefissi questo. Devo provare a raccogliere più punti Atp possibili attraversi i tornei Challenger».
Ci racconti di Tsitsipas, artefice dell'eliminazione di Roger Federer e della semifinale, poi persa nettamente, contro Nadal?
«Avrei dovuto riscaldarlo proprio alla vigilia del match contro Rafa, ma quel giorno (mercoledì 23 gennaio, ndr) dovevo giocare singolo e doppio e, quindi, mio malgrado ho dovuto declinare l'invito».
Djokovic, però, affronterà Nadal, un macino come te, in finale. Quindi...
«Magari mi chiede di riscaldarlo (potrebbe accadere oggi, domani, di buon mattino, farà ritorno in Italia). Siamo in contatto con il suo staff, tutto può succedere».