Una nuova famiglia cestistica, allargata grazie ad uno storico accordo, rappresenta quanto di meglio ci possa essere a livello giovanile in provincia di Latina, ma crediamo in tutta la regione.
«La nuova fusione SMG-Cestistica non può seguire la politica del piccolo orticello - ha tenuto a spiegarci una delle figure storiche del nostro basket, il presidente della Cestistica Latina, Giorgio Tasciotti - Questo lo potranno fare le piccole società sportive, non certo noi».
Tasciotti rimarca l'importanza di questa sinergia, vero polo di attrazione per ragazzi e ragazze.
«La politica del nostro sodalizio è insegnare il basket e socializzare, dare alle ragazze a ai ragazzi un valore, un modello di vita».
Quindi in sintesi?
«Offrire servizi ad un livello qualitativo che non si trova altrove, quali tornei internazionali qui a Latina presso il Club Nascosa. A questo proposito, si ricorda non solo alle famiglie degli atleti ma a tutti che l'estate la piscina è sempre aperta, che c'è una pizzeria e ora un ristorante aperto il sabato e domenica e, come dicevo la partecipazione a tornei in Spagna, in Slovenia, in Francia. Un sostegno non solo sportivo ma anche culturale».
Non sarebbe anche il caso, visto che avete una bellissima sede, di organizzare ogni tanto delle lezioni? Presidente, lei tanto da raccontare ai ragazzi.
«Penso che sia una buona idea: la studieremo. Anche il nostro staff dovrà cambiare mentalità per affrontare nuove sfide. I ragazzi cambiano in continuazione, quindi bisognerà non solo insegnare a giocare ma anche a conoscere ciascun atleta. Siamo aperti al presente e al futuro».
Riguardo gli sponsor?
«Ho già dichiarato come la penso. Mio padre è stato sindaco di questa città e io personalmente sono stato molto vicino a Redi, Corona, Finestra e Zaccheo. La città si è impoverita, l'isola pedonale dal lunedì al venerdì non ha senso, il regolamento comunale non viene applicato. Negozi chiusi, insegne spente, perché il l'amministrazione comunale non segue una politica di rilancio di tutte le attività socio-culturali turistiche? Perché dico questo: ad un grande sponsor potrà mai interessargli un marchio sulle maglie con una città morta? Penso di no e credo personalmente a progetti locali».