L'uomo della pallanuoto. Capace di far vivere a Latina un sogno. E di realizzarlo, nel giro di pochi anni. Oggi, sbarcato ad Anzio, vorrebbe rinverdire i fasti di un tempo e le premesse sono buone.
Presidente Damiani, che idea ti sei fatto sulla ripresa del campionato?
«Difficile farsi un'idea in questa fase dove i casi di Coronavirus aumentano ogni giorno. Qualora si potesse riprendere i primi di maggio, la Federazione avrebbe poche possibilità. Far giocare le partite il mercoledì ed il sabato oppure organizzare concentramenti a più squadre nel fine settimana per consentire di giocare due partite per squadra. Se dovessero saltare le Olimpiadi si potrebbe ipotizzare un campionato estivo, come esisteva molti anni fa. Le mie sono solo congetture: è evidente che, in ogni caso, sarebbe un campionato falsato. Credo altresì che, nella situazione in cui ci troviamo, il campionato passa in secondo piano, quel che conta è uscire in fretta dall'emergenza Covid 19».
Anzio, con il progetto della ristrutturazione della piscina, può diventare un punto di riferimento per nuoto e pallanuoto del Centro-Sud?
Il progetto Anzio, e quindi la partecipazione al bando parte dal presupposto che c'è carenze di piscine da 50 metri. Fuori Roma, c'è Civitavecchia verso Nord ed Anzio verso Sud, poi si deve arrivare alla Scandone di Napoli per trovare una vasca olimpionica. Anzio può diventare un punto di riferimento del Centro Sud per tutte le attività natatorie. Siamo Scuola Federale, pertanto il nostro obiettivo è quello di proporsi come un'eccellenza di struttura Federale a disposizione. Non dimentichiamo gli Europei di Nuoto del 2022».
Una squadra costruita per vincere: hai timore che tutto possa essere vanificato da questa emergenza?
«Al mio 18esimo campionato, ho voluto costruire una squadra che potesse eccellere e puntare in alto. Siamo ancora al primo posto in classifica. Nulla cambia se il campionato riprenderà, i valori in campo sono quelli, la differenza la potrà fare la forma fisica».
Anzio, in proiezione futura, ha la possibilità in futuro di inserirsi tra le potenze pallanuotistiche del Nord?
«Come tutti gli appassionati sanno bene, da tanti anni cercavamo un impianto per rendere stabile le nostre attività agonistiche. A Latina non ci siamo riusciti, pur presentando progetti o manifestazione di interessi. Ora quel che conta è realizzare il progetto ed essere una società che dispone di un Centro natatorio. Abbiamo tempo per dimostrare le nostre capacità, se ci saranno. Anzio ci ha dato la possibilità di partecipare ad un bando, lo abbiamo vinto, in primis dobbiamo dimostrare al territorio cosa siamo in grado di fare, poi si vedrà».
Hai un sogno realizzabile, a parte tornare in A1?
Il sogno era l'impianto, ora dobbiamo ristrutturarlo, anzi ricostruirlo totalmente. Questo è un grande sogno».
Di quale giocatore, secondo te, questa squadra non potrebbe fare a meno?
«I giocatori che abbiamo scelto sono tutti importanti e fondamentali, compresi i giovani locali: non possiamo fare a meno di nessuno. Abbiamo costruito la squadra con logiche precise pertanto, ogni giocatore è fondamentale».
Di tutti i tecnici che hai avuto, come collochi in una classifica ipotetica Maurizio Mirarchi?
«In 18 stagioni agonistiche, ho avuto tanti tecnici, tutti molto bravi, lo dimostrano le carriere ed incarichi che hanno poi ricoperto. Un pensiero mi porta a Nando Pesci che ci ha lasciato lo scorso anno. Non è possibile stilare una classifica, tutti diversi per carattere, ma tutti di valore. Mirarchi lo volevamo già nel 2010, non ci siamo trovati. Oggi è con noi per la terza stagione consecutiva e sono molto contento. Con Maurizio abbiamo costruito anche un bel rapporto personale cosa non facile tra Presidente e Head coach. Un valore, questo, per me molto importante a prescindere dai risultati sportivi».