Presidente del Coni per quattro mandati consecutivi e dal 12 gennaio 2013 di nuovo al timone di uno degli sport più amati in Italia, la pallacanestro. Gianni Petrucci, lo dicono i numeri e non soltanto quelli, è da sempre una figura autorevole dello sport italiano.
Un uomo, tra le altre cose, profondamente legato alla terra pontina, essendo stato sindaco di San Felice Circeo. Con lui, abbiamo voluto analizzare il momento attuale, provando a capire, attraverso la sua esperienza, quando il mondo dello sport, ma non soltanto quello, potrà rivedere la luce in fondo al tunnel.
Il basket è fermo come il resto dello sport. Pensi che questa pausa di riflessione possa, comunque, servire in positivo?
«Sono una persona cattolica e credente. Credo che in questo momento sia più giusto ed opportuno pregare. Il mondo dello sport, non soltanto quello del basket, è giusto che s'interroghi, ma la priorità in questo momento è un'altra: uscir fuori da questa emergenza, farne tesoro per il futuro e pensare a stare bene seguendo le direttive che, giustamente, il Governo ha indicato».
Fare previsioni è azzardato, ma pensi che la stagione possa essere finita qui?
«Tutti quanti noi, non solo gli uomini di sport come me, guardano con fiducia al futuro, ma fare previsioni in questo momento, non è soltanto azzardato, ma anche utopistico. Oggi bisogna guarire da questo virus, uscirne fuori alla grande, per tornare a vivere serenamente la vita di tutti i giorni».
Latina, quest'anno, sta soffrendo maledettamente in A2, ma Lucio Benacquista non ha nessuna intenzione di mollare la presa. Un bene per la salute del nostro basket?
«Conosco il Commendatore Lucio Benacquista da tanti anni e con lui la sua splendida famiglia. Imprenditori come lui, appassionati di basket, amanti di questo sport, possano soltanto che far del bene a tutto il movimento. Il fatto che continui ad investire su questo sport è un qualcosa che fa piacere non soltanto a me, ma a tutti quelli che credono e investono in un progetto».
La provincia pontina è da sempre terreno fertile a livello di settore giovanile, riprova ne sono le vittorie di una società come la Smg, tanto per citarne una. Cosa pensi al riguardo?
«Penso che la Terra pontina ha dimostrato con i fatti e con numeri importanti di essere estremamente fertile non soltanto in fatto basket, ma anche in altri sport. Penso a Latina, con quelle che sono state e sono le sue eccellenza, ma anche a Sabaudia, con i campioni dei Gruppi sportivi militari che hanno fatto la storia del remo e che il sottoscritto, da ex presidente del Coni per quattro mandati, conosce molto bene. Magari sarò di parte, essendo profondamente legato alla Terra pontina, ma è un dato di fatto: la vostra provincia è un punto di riferimento per lo sport nazionale e, soprattutto, continuerà ad esserlo dopo questa emergenza».
Cosa sta partorendo in questo momento la mente di Petrucci per il basket cosidetto di nicchia?
«In questo momento di pausa, sono tanti i pensieri che occupano la nostra mente. Ci sarà modo e tempo per guardare al futuro con un'ottica sicuramente positiva: ora dobbiamo uscir fuori da questo tunnel e ripartire, ma sono certo che ci faremo trovare pronti in ogni singolo settore».
Federazione e leghe. Pensi che questa pausa di riflessione possa servire per migliorare il rapporto e finalmente andare totalmente di pari passo?
«La discussione, il confronto, è un qualcosa di fisiologico, l'importante è che si arrivi a costruire un qualcosa che possa fare del bene al basket. Ed è quello che ci porta ad impegnare quotidianamente le nostre forze».
Qual è l'augurio che Petrucci si fa da qui a breve?
«Quello che ognuno di noi segua scrupolosamente le regole che ci sono state dettate per tornare finalmente a vedere la luce, mettendoci alle spalle questo brutto momento».