La canoa italiana, targata Fiamme Gialle, continua ad allenarsi a Catania e lo farà sino al 6 aprile. Il Direttore Tecnico, Oreste Perri, si trova con i suoi atleti in terra siciliana ininterrottamente dal 4 febbraio. Inizialmente il raduno doveva durare 20 giorni, ma poi è scoppiato il problema Covid 19 ed è stato prorogato fino al 6 aprile.
Dopo lo spostamento dei Giochi Olimpici al 2021, la FICK ha deciso di mantenere, comunque, gli atleti in raduno fino alla fine prestabilita per tutelare la salute degli stessi.
La notizia dello spostamento dei Giochi Olimpici ha sconvolto gli atleti in preparazione che puntavano ad essere protagonisti come Samuele Burgo e Luca Beccaro, entrambi Fiamme Gialle, che hanno qualificato lo scorso anno il K2 metri 1000.
Spiazzati anche tutti quelli che ambivano a partecipare alle qualificazioni olimpiche, anche queste annullate: Mauro Crenna, Giulio Dressino, Nicola Ripamonti, Tommaso Freschi e Andrea Schera, tutti Fiamme Gialle. Abbiamo voluto fare il punto della situazione con Luca Beccaro.
Siete gli unici ad essere rimasti in raduno a Catania nonostante l'emergenza.
«La scelta di rimanere in raduno nonostante l'emergenza, è stato una scelta volta a tutelarci viste le condizioni di isolamento in cui ci troviamo. Nel momento in cui le Olimpiadi sono state rinviate la situazione cambia e di conseguenza non ci sono più i presupposti per proseguire con il raduno. Sarà complicato tornare a casa a distanza di due mesi e trovarsi di fronte ad un realtà diversa da come l'avevamo lasciata».
Com'è organizzato il lavoro quotidiano?
«Il lavoro quotidiano è focalizzato per permetterci di allenarci al meglio. La mattina si svolgono due allenamenti di cui il primo sempre in barca, mentre il pomeriggio si alternano uscite in barca e palestra. La domenica è il nostro giorno di riposo completo. Sono volumi di allenamento molto importanti, ma che erano necessari per arrivare pronti alle gare tra qualche mese».
Un duro colpo il rinvio dei Giochi Olimpici?
«La notizia ufficiale del rinvio è stata un duro colpo anche se ormai da settimane si era intuito il probabile posticipo a causa del peggiorare dell'emergenza globale. Da atleta, visto che era anche la mia prima Olimpiade, non vedevo l'ora di parteciparvi quest'anno, ma essendo giovane come anche il mio compagno di barca, Samuele Burgo, il rinvio di un solo anno ci permetterà di arrivare a questo evento ancora più maturi».
Quali sono le parole che quotidianamente Oreste Perri vi dice per continuare a stimolarvi?
«Continuare ad allenarsi e stare lontani dalle proprie famiglie non è facile soprattutto in un momento così drammatico, Oreste in questo ci aiuta parlandoci e motivandoci quotidianamente. Avendo fatto anche lui la vita da atleta sa bene cosa significhi e capisce le nostre esigenze. Le sue sono parole di un forte carisma e molto rassicuranti che caricano la squadra anche nei momenti più insicuri. Oreste crede molto in noi e vede un grosso potenziale che con il giusto lavoro e giusta volontà può farci ottenere risultati che lui sa bene e sapere che lui vede questo in noi è un fortissimo stimolo».
Ti manca Sabaudia, la caserma "Spiridigliozzi" e il Centro sportivo Fiamme Gialle?
«La caserma Spiridigliozzi e il Centro sportivo Fiamme Gialle di Sabaudia sono la mia casa da sportivo, qui ho costruito il mio passaggio da atleta giovanile a senior. Da quando sono iniziati i raduni federali, però, non la frequentiamo più, ma rimane sempre un luogo per me di riferimento».
Qual'è la cosa che ti manca di più di Sabaudia?
«La leggerezza e facilità con cui vivevo la quotidianità da atleta, tutto e tutti permettono di focalizzarti al raggiungimento del tuo massimo potenziale come canoista ed il fatto di condividere questo viaggio con avversari e colleghi, ma prima di tutto amici, lo rende un posto unico».
Riesci a vederla un po' di luce in fondo al tunnel?
«Non è facile ora come ora adattarsi a questa notizia, la nostra mente era già focalizzata a mesi e mesi avanti. Ora bisogna ripartire dall'oggi e riprogrammare completamente tutto senza obiettivi sportivi a breve termine, cosa vitale ad un atleta, ma in questo ci verrà sicuramente in aiuto Oreste, le Fiamme Gialle e lo staff federale. Anche se i cinque cerchi si sono spostati più in là il nostro k2 continua però ad averli nel mirino».