L'emergenza "Coronavirus" ha già mietuto vittime illustri, come volley, basket e rugby che hanno detto basta anzitempo.
La stessa cosa potrebbe farla a breve anche il mondo del futsal italiano, con in testa il massimo campionato.
Al di là di questo, però, il futuro del Latina Calcio a 5 del presidente Gianluca La Starza, resta molto incerto. A Latina sono rimasti soltanto i ragazzi del luogo, il resto della truppa, e parliamo degli stranieri, è tornata a casa. Il tutto senza un briciolo di prospettiva, perché il massimo dirigente nerazzurro non ha ancora sciolto la riserva su cosa ne sarà della sua società nell'immediato futuro.
Se, come paventato dallo stesso Presidente della Divisione, il campionato di serie A, come del resto gli altri, dovesse essere sospeso definitivamente, il Latina Calcio a 5 potrebbe salvare la categoria nonostante l'attuale ultimo posto con 12 punti, frutto solo di quattro vittorie in questa travagliata stagione.
Gli interrogativi, però, sono tanti. La Starza sarà in grado di supportare a dovere, nell'eventualità, un altro anno di massima serie o, nella peggiore delle ipotesi, di A2?
Voci di corridoio parlano del desiderio da parte dello stesso massimo dirigente nerazzurro di ripartire dalla serie B con una squadra "fatta in casa", dando spazio definitivo all'ottima nidiata dei ragazzi dell'Under 19. Il tutto con Lorenzo Nitti alla guida. Un allenatore che, nel momento di massima difficoltà, ha dimostrato non solo di essere all'altezza della situazione, ma di saper prendere con coraggio in mano la "patata bollente" e pelara nel migliore dei modi.
Al momento, però, sono soltanto ipotesi. La cosa certa è che il mondo del futsal, a giorni, deciderà di che morte dovrà morire e con esso, probabilmente, anche il Latina Calcio a 5 dovrà, per forza di cose, tracciare una linea definitiva sulla propria stagione, chiarendo a tutti i programmi dell'immediato futuro.
Non è da escludere, a questo punto, nemmeno l'ipotesi, peraltro paventata più volte, che La Starza possa definitivamente gettare la spugna, mettendo in vendita il proprio titolo.
Intanto, come dicevamo, nei giorni scorsi, attraverso il sito ufficiale, il presidente della Divisione Calcio a 5, Andrea Montemurro, ha parlato a cuore aperto a tutte le società.
«Un anno fa, di questi tempi, avevamo ancora gli occhi lucidi per lo spettacolo vissuto a Faenza davanti a 5.000 spettatori, forse l'apice del nostro sport dal punto di vista della bellezza dell'evento e della risonanza mediatica. Oggi gli occhi sono lucidi e tristi per ben altri motivi, che allora non erano neppure immaginabili. Rispetto al mio ultimo intervento - si legge nella nota - nel quale indicavo la data del 14 aprile come momento chiave per decisioni importanti, devo, mio malgrado, constatare che nel frattempo altre federazioni, fra tutte volley e basket – che governano discipline sportive e campionati di vertice abbastanza simili ai nostri, sia per gli aspetti organizzativi, sia per aspetti economici – hanno preso la drammatica ma responsabile scelta della interruzione definitiva di tutti i campionati. In tutta sincerità, confesso di essere assolutamente allineato alle scelte di questi sport e credo che anche i nostri campionati debbano mettere la parola fine a questa stagione. Oggi ritengo che sia assolutamente contrastante parlare ancora di spettacolo, titoli, scudetti e premi, in questi giorni caratterizzati ancora dal bollettino serale del capo della Protezione Civile sul numero dei morti e dei nuovi contagiati, che non accenna a fermarsi e ci fa tremare sera dopo sera. Vorrei poter mantenere l'illusione di un'altra soluzione, nell'interesse delle società eventualmente protagoniste, ma anche e soprattutto di coloro che amano il futsal. Naturalmente, la decisione sul futuro dei campionati sarà collegiale; noi siamo e ci sentiamo parte di una Federazione e della Lega di appartenenza e desideriamo perciò condividere la miglior soluzione possibile nel rispetto di tutti, tenuto conto delle specificità di ciascuno, ma consapevoli delle peculiarità della nostra disciplina rispetto al calcio. Il mio pensiero ultimo è ancora una volta alla coesione, a non lottare per inutili poteri personali o poltrone con il proprio nome: forse, oggi il ruolo e la responsabilità devono essere prevalenti sugli aspetti umani di rivalsa personale, oggi il Futsal ha bisogno di unione almeno fino a che non riesca a riprendere lo splendore di quei meravigliosi e indimenticabili giorni di Faenza. I miei più sinceri auguri di tutto cuore a tutta la famiglia dello sport più bello del mondo».