Il Latina alza bandiera bianca. La squadra di Ciullo perde anche con il Latte Dolce in casa, incassa la seconda sconfitta di fila (1 punto nelle ultime 3 partite) e mette la parola fine su una settimana terribile in cui il Monterosi è scappato a +9 e oggi (in casa con il Gladiator) avrà il match point per tagliare fuori la squadra nerazzurra definitivamente da qualsiasi discorso di primato. L'unica cosa buona, se di cose buone si può parlare in una stagione in cui scorrono i titoli di coda, è che anche l'Artena ieri ha perso 2-1 nell'anticipo con il Lanusei, lasciando i pontini a -1 dal secondo posto che darebbe una posizione più vantaggiosa in ottica playoff. Dopo un buon inizio il Latina va sotto ed evidenzia ancora una volta problematiche di gioco, motivazione e tenuta atletica, oltre a un modulo nuovo che non ha funzionato e che va sicuramente oliato per benino, visto che sono mancate le distanze in entrambe le fasi di gioco. Tanto, insomma, su cui lavorare, anche se il crollo verticale subito dopo la cacciata di Scudieri è davvero troppo preoccupante per poter pensare ad un lieto fine.

La partita
Ciullo decide di cambiare tutto, non solo modulo, ma anche gli uomini in campo. Si passa al 4-4-2 un assetto tattico a lui sicuramente più gradito, ma quello che colpisce è la scelta dell'undici titolare. Dentro Calabrese e Alessandro davanti, fuori Corsetti e Di Renzo, tra i peggiori nelle ultime uscite. L'assenza di Esposito è sopperita al centro da Orlando e Giorgini, ai lati invece Allegra e Pompei. In mezzo al campo Sevieri con il capitano, il giovane Barberini, con Sarritzu a sinistra e Teraschi a destra. I nerazzurri partono bene e costruiscono subito due occasioni, entrambe da sinistra. Prima, al 5', Sarritzu si accentra e poi imbuca per Teraschi che viene atterrato in area da Calì per un rigore che sembra netto per tutti tranne che per l'arbitro Albano. Al 10' ancora Latina. Jonatan si infila per vie centrali e poi spara. Il tiro deviato diventa un assist per Sarritzu che di destro al volo impegna Urbetis, bravo a parare e poi chiudergli l'angolo sul successivo tentativo di tap-in. Basta per spaventare il Latte Dolce che ci mette poco a prendere le contromisure e arginare le fonti di gioco pontine, chiudendo le fasce per poi ripartire con le folate di Kone. Ed è proprio dai suoi piedi che al 34' arriva una doccia freddissima. Il numero 11 riparte, supera in slalom Teraschi (spostato inspiegabilmente a sinistra) e poi Pompei, prima di scaricare al limite per Calì che rientra sul destro e carica da 25 metri un fendente angolato che non lascia scampo ad Alonzi. Il Latina accusa il colpo e dà segni di vita solo prima del gong: Calabrese entra in area cede ad Alessandro che evita l'anticipo di Antonelli e spara col destro trovando il corpo del sempre attento Urbetis.
Nel secondo tempo i pontini sbandano ancora e al 7' rischiano grosso su incornata di Sartor che si stampa sulla schiena di Giorgini prima di terminare fuori ad Alonzi spiazzato. Ciullo prova a svegliare i suoi: dentro Corsetti e Atiagli, fuori Pompei e Sarritzu con la catena di sinistra che muta completamente. Il lampo di Calabrese al 12' (entra in area in ripartenza e poi si fa fermare da Antonelli) pare riaccendere una scintilla dei nerazzurri. Pure Mastrone, che subentra a Teraschi, ha subito una chance su cross di Atiagli al 13' su cui manca lo stop in area. Ma il canovaccio cambia poco, anzi, va ancora peggio della prima frazione. Gioco frammentato e nervosismo che sale: i nerazzurri ci provano con le punizioni a salve di Corsetti, i sardi in ripartenza, dove danno invece il sentore di poter far sempre male. L'assalto finale del Latina è all'insegna della confusione. I pontini non sembrano crederci per niente e rischiano anche il tracollo dopo il contropiede dei sassaresi che con Palmas si divorano il 2-0 su un'azione macchiata però da un evidente fallo subito da Orlando. Nei cinque minuti di recupero c'è solo tanto nervosismo e dopo il triplice fischio un forte senso di smarrimento.