Antonio Terracciano va avanti per la sua strada incurante del fatto che i tifosi della curva nord gli gridino a gran voce (e non si limitano solo a questo) di andar via, di cedere il Latina.
«Non ho nessuna intenzione di farlo - ha tagliato corto il massimo dirigente - Non è certo uno sparuto gruppo di tifosi, manovrati chissà da quale mente, a farmi dire basta. L'azione che stanno portando avanti con striscioni e insulti, secondo me, è figlia di una regia che ha come scopo quello di portarci a dire basta. Noi, invece, proseguiamo nel nostro cammino, difficile quanto si vuole, ma che ha portato sino ad oggi a farci rispettare come società».
In quali sedi?
«Ovunque, in Lega come in Federazione. Il Latina, oggi, ha credibilità: pensate che sia poco?».
I tifosi, però, vogliono vincere.
«Il cambio di allenatore e l'arrivo di un nuovo Direttore Sportivo, hanno dato un nuovo volto a questa squadra che, oggi, è in piena lotta per i play off. Arriviamo da due vittorie consecutive e davanti a noi ci sono 14 partite dove può succedere di tutto. Sono ottimista, lo sono sempre stato».
Ogni anno, però, le attese vengano soffocate sul nascere.
«Il campionato di serie D è il più difficile in assoluto: vince una sola. La nostra è una squadra, e lo ha dimostrato anche contro la capolista Turris, capace di giocare alla pari con tutti. Sarà così da qui alla fine del campionato. Poi ci sarà modo e tempo per tirare le somme».
Terracciano non molla, ma esiste la possibilità di aprire le porte della società a nuovi soci?
«Vi posso assicurare che qualcosa bolle in pentola e non è detto che nei prossimi mesi, da questo punto di vista, non ci possano essere delle novità. Al di là di quello che si dice in giro, Terracciano e D'Apuzzo non stanno con le mani in mano».
Presidente, le voci riguardanti il gruppo romano facente capo a Iorio, l'ex compagno di squadra del sindaco Coletta nel Latina, non hanno mai trovato terreno fertile.
«In molti pensano che non voglia far entrare nessuno in società. Intanto, dopo tutti i sacrifici che sono stati fatti, spiegatemi voi per quale motivo dovrei andare via. Detto questo, vi dico che questo gruppo romano l'ho incontrato, ma vi posso assicurare che non si è mai parlato in maniera concreta della possibilità di un loro ingresso. Mi hanno proposto di dividere le quote: 45% loro, altrettanto io e 10% ai fratelli Fierro. Con tutto il rispetto per Luca e Pasquale, con i quali ho un ottimo rapporto, hanno deciso loro di andar via dal Latina e oggi vogliono tornare con un 10%? Mi hanno fatto chiamare da Franco Zavaglia e al termine di quella telefonata, se c'era una sola possibilità di prendere in esame la cosa, è completamente sfumata».
Progetti immediati?
«Siamo pronti a presentarne uno al Comune di Latina riguardante lo stadio Francioni ed il complesso dell'ex Fulgorcavi. Contiamo di farlo entro il prossimo mese di febbraio. Sono in stretto contatto con Andrea Abodi, presidente del Credito Sportivo. L'estate scorsa, quando ci siamo incontrati in Comune con il sindaco Coletta, si è mostrato favorevole e disponibile a mettere in campo le proprie forze».
Parliamo di Cittadella dello Sport?
«Sì, esattamente. Un qualcosa in cui credo».
Progetto di cui si è parlato molto in questi anni duemila, ma che non ha mai trovato terreno fertile.
«Credo che sia arrivato il momento di dare un senso alle idee. Noi vogliamo farlo, in Comune lo sanno e, come vi dicevo, entro febbraio avranno anche il progetto. L'augurio che ci facciamo è che si possa voltare pagina e cominciare a fare qualcosa di concreto per lo sport cittadino».