Stefano Sanderra, la "Leggenda". Per i tifosi del Latina, sarà sempre così. E chissà che un giorno le due strade, quelle del Latina e del tecnico romano, non tornino ad incontrarsi: «Mai dire mai nella vita e con un progetto importante, chissà, potrei tornare. Oggi a Malta sto bene ma il capoluogo mi manca, come quei colori nerazzurri ai quali sono profondamente legato».
A Malta, però, Sanderra si sta togliendo le sue belle soddisfazioni.
«Sì, è vero. Con l'Hibernians ho sfiorato la vittoria in campionato perdendo lo spareggio con la Valletta e mi sono qualificato per i preliminari di Europa League. Ora il campionato è fermo, ma come tutti speriamo di riprendere e, magari, di centrare nuovamente la qualificazione».
Il ricordo più bello di Latina?
«La promozione nella stagione 2010-2011 in Prima Divisione. Disputammo un campionato spettacolare, dove perdemmo una sola partita, peraltro in maniera immeritata, contro il Trapani che arrivò secondo, dietro di noi, a nove punti».
E la promozione in B?
«Bellissima, ma presi la squadra in corsa ed il merito, lasciatemelo dire, fu anche di Fabio Pecchia che mi lasciò in eredità un gruppo fortissimo».
Anche l'ultima vittoria in un derby con il Frosinone è targata Stefano Sanderra.
«Quel derby lo ricordo come se fosse ieri. Rispetto alla gara precedente, cambiai 7/11 della squadra. A molti sembrò un azzardo, ma alla fine ebbi ragione e vincemmo una partita incredibile».
C'è dell'altro?
«In quella stagione mi dimisi, ma poi venni richiamato e riuscimmo a salvarci alla grande con il play out contro la Triestina di Galderisi. Quella salvezza la ricordo ancora oggi come uno dei momenti più belli vissuti da allenatore del Latina».
Tanti giocatori, chi di loro avrebbe potuto fare un'altra carriera?
«Penso a Giacomini, come allo stesso Tortolano o, magari, Agodirin. Giocatori dalle grandi qualità che avrebbero potuto fare molto di più».