Roma, 1 feb. (Labitalia) - "Si va verso lo slittamento al prossimo 31 marzo del termine per l’invio delle domande di accesso ai trattamenti di cassa integrazione legati all’emergenza Covid-19 e per la presentazione dei modelli SR41 necessari al pagamento e al saldo degli stessi, in scadenza al 1° marzo 2021. La richiesta di introdurre una moratoria generalizzata, avanzata mesi fa dal Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro per individuare un unico periodo di copertura che potesse risolvere l’incertezza normativa creatasi con i numerosi decreti susseguitisi in questi mesi, trova spazio nell’emendamento AC2845 presentato da tutte le forze politiche al decreto legge 183/2020, cosiddetto Milleproroghe, attualmente in discussione presso la I commissione della Camera dei deputati per la conversione in legge, che dovrà avvenire entro il 28 febbraio 2021". E' quanto si legge in una nota del Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro. Soddisfazione per questa previsione è stata espressa dalla presidente del Consiglio nazionale dell’ordine, Marina Calderone, che fin dall’inizio della pandemia aveva auspicato una semplificazione dei processi per consentire a imprese e lavoratori una fruizione veloce ed efficace degli strumenti di sostegno al reddito.

"Ci auguriamo - dice - che questa proposta emendativa possa diventare definitiva con la conversione in legge del decreto così da rendere giustizia alle numerosissime situazioni di difficoltà operativa in cui si sono ritrovati gli studi dei consulenti del lavoro nell’ultimo anno, oberati di scadenze e adempimenti e in molti casi anche colpiti dal virus". "La categoria - ricorda Marina Calderone - ha presentato finora circa il 90% delle istanze di cassa integrazione, dimostrando ancora una volta l’importanza del proprio ruolo sociale. Ringrazio a nome di tutti i consulenti del lavoro, i parlamentari che hanno dimostrato estrema sensibilità e attenzione per l’incredibile situazione creatasi nei nostri studi, dovuta al concatenarsi di provvedimenti farraginosi e legati a scadenze ballerine, che di fatto non ci hanno permesso di operare in condizioni adeguate al contesto emergenziale che stiamo vivendo, impedendo di conseguenza ai lavoratori il diritto alla cig".

Ora si attende l’ok finale al provvedimento per velocizzare la liquidazione di tutte quelle situazioni ancora bloccate. Da marzo, dunque, i lavoratori potranno ricevere i trattamenti attesi.