Londra, 4 mar. (Labitalia) - Ai tempi del coronavirus, fra emergenza sanitaria e voglia di ripartenza, le tecnologie digitali sono il motore più potente per reagire e trasformare la crisi in evoluzione. Anche gli eventi diventano live podcasting, dando vita a uno dei media più efficaci per andare oltre le barriere fisiche. Sull'argomento Adnkronos/Labitalia ha intervistato Manuela Ronchi, ceo & founder di Action media ltd, media company italiana con sede a Londra specializzata nello studio e nell'utilizzo di nuovi linguaggi, tra cui proprio il podcast. La media company è stata fondata da Manuela insieme a Raffaele Tovazzi, filosofo esecutivo ed esperto podcaster.

"La voce - spiega Ronchi - è da sempre un mezzo di comunicazione straordinario che, tramite il podcast, risponde a una domanda ben precisa: l’ottimizzazione del nostro tempo, che oggi è il bene più prezioso che abbiamo. La voce e il podcast sono alleati preziosi che vengono in nostro aiuto proprio per questo: se si lavora in azienda, per esempio, sono utili per mantenersi un contatto autentico con la popolazione dell’azienda stessa, facendo sentire la propria voce e la propria vicinanza". In questo senso, dice, "il podcast è un mezzo molto utile in un momento in cui, oggi più che mai, si parla di sostenibilità: laddove non è indispensabile incontrarsi (o impossibile), colma la distanza con la vicinanza della voce. Il podcast è anche strumento ideale per fare storytelling, sia di prodotto che di strategie, e per formare e informare: oggi la sete di conoscenza è fondamentale e va continuamente nutrita".

"Grazie al podcast e alla microframmentazione dei contenuti, è possibile continuare a imparare anche mentre si sta facendo altro, così come dimostrano i dati dell'utilizzo del podcast, strumento con alta percentuale di conversione", sottolinea Manuela Ronchi, secondo la quale "è estremamente importante creare contenuti nativi adatti al podcast, che non è un semplice contenuto audio fruibile su Internet, ma un nuovo mezzo di comunicazione". Nel 2019 gli ascolti di podcast in italiano sono triplicati nel giro di pochi mesi: se all’inizio dell’anno erano circa 60mila, a novembre il numero è salito a 160.000 al giorno (novembre 2019), come certifica VoxNest, che per la prima volta ha presentato un report dedicato al fenomeno in Italia, partendo dai dati registrati su Speaker, piattaforma di proprietà produttrice di podcast.

La ricerca ha registrato anche un aumento nella frequenza di ascolto e la durata della sessione media. Nella ricerca è possibile vedere come sia più che raddoppiata anche la media mensile degli ascolti, con un passaggio da 1.800.000 a quasi 4.500.000. E crescono le ascoltatrici donne e le creatrici di Podcast. Anche se in Italia c’è una lieve maggioranza di ascoltatori. In vetta alla classifica Apple 2019 per i podcast italiani più ascoltati, spiccano proprio contenuti creati da donne sulla piattaforma Spreaker, tra cui Morgana, Romantic Italia, La Linguacciuta. Spotify ha investito quasi 500 milioni di dollari nel mercato podcasting, di cui quasi 300 milioni per l'acquisto di Gimlet Media, società che produce contenuti nativi podcast.

Netflix acquista continuamente contenuti nativi podcast, rendendoli poi dei programmi (con presentatori) e delle serie tv sue produzioni di successo. Ne sono un esempio un i due podcaster Tim ferriss e Joe rogan e le serie Homecoming, con Julia Roberts, e Dirty john, con Eric Bana. Anche Gwyneth Paltrow è approdata nel mondo podcast e, grazie a Netflix, in tv con il suo podcast: si chiama The goop, proprio come il suo magazine fondato 10 anni fa. Puntate da mezz’ora ciascuna in cui affrontare le domande poste dal pubblico, anche su argomenti delicati, con esperti del settore in studio.

Maison conosciute a livello mondiale come Chanel e Gucci hanno i loro podcast, in cui si parla di moda e non solo, in compagnia dei collaboratori dei due brand e di voci famose (per esempio Florence Welch che in uno dei podcast Gucci ha parlato del suo libro di poesie).