Roma, 3 dic. (Adnkronos) - I musei restano, per ora, chiusi. Il Tar del Lazio ha infatti respinto il ricorso promosso dal Codacons e da Vittorio Sgarbi, che chiedeva la riapertura "delle mostre e i servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura" nella regione Lazio. "Non sussistono le condizioni per accogliere la domanda cautelare -si legge nell'ordinanza, di cui l'Adnkronos ha preso visione- non apparendo manifestamente irragionevole, nell'ambito e nei limiti del sindacato consentito al giudice amministrativo, la decisione dell'Autorità di comprimere per un periodo di tempo circoscritto un interesse certamente significativo per il benessere individuale e della collettività, quale è quello alla fruizione dei musei e degli altri luoghi di cultura, in ragione della particolare gravità della emergenza sanitaria in atto".

Quanto al periculum in mora, secondo il Tar si deve "considerare prevalente l'esigenza sottostante all'adozione delle misure impugnate di tutelare il diritto alla salute, a seguito della recrudescenza del contagio epidemiologico, attraverso una significativa riduzione delle attività da svolgersi in presenza". Inoltre, si legge nel testo dell'ordinanza, "le misure cesseranno di produrre effetti il 3 dicembre 2020" e "ai sensi dell'art. 34, comma 2, c.p.a. non è consentito a questo giudice di pronunciarsi, come richiesto dalla parte ricorrente, 'al fine di regolare i comportamenti futuri della pubblica amministrazione'".

Il giudice osserva infatti che "ogni valutazione circa la possibilità di consentire nuovamente la fruizione dei musei alla luce del miglioramento del quadro sanitario è rimessa alla discrezionalità dell'Amministrazione, chiamata ad adottare la relativa scelta nel rispetto dei principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio effettivamente presente". "Faremo appello al Consiglio di Stato -dice il presidente del Codacons Carlo Rienzi all'Adnkronos- La discrezionalità deve essere ragionevole, limitata e proporzionata. A fronte di 34 mega librerie aperte a Roma dove c'è la folla, i 21 musei romani dove si entrava in pochi e con misure rigorose vengono tenuti assurdamente chiusi".