Roma, 6 feb. (Adnkronos) - Sarà un appello al Governo, e in particolare al ministro Dario Franceschini, quello rivolto dall'industria musicale riunita a Sanremo, affinché l'Italia recepisca al più presto la nuova Direttiva sul Copyright. La Direttiva, come è noto, è stata adottata dall'Unione Europea nel 2019 dopo un lungo e articolato confronto, anche molto acceso, in sede comunitaria. Per l'industria musicale si tratta di uno strumento essenziale per garantire un migliore e più equilibrato accesso ai contenuti digitali, garantendo un'adeguata remunerazione e una maggiore responsabilità per le piattaforme, superando il cosiddetto 'value gap' e proiettando definitivamente il settore nell'era dello streaming. Oggi l'industria musicale rappresenta il settore con la percentuale di offerta online più elevata.

Infatti, oltre il 75% a livello globale, il 70% in Italia, del consumo di musica avviene grazie al digitale. Milioni di brani sono accessibili in qualsiasi istante e da qualsiasi luogo, senza barriere. Il mercato italiano, nei primi mesi del 2019, ha mostrato una crescita del 5%, con lo streaming a rappresentare il 67% del settore. E l'87% dei cento album più venduti nel 2019 sono stati di artisti italiani. Un successo notevole, costruito anche da nuove generazioni di creativi. Per questo motivo è così importante che l'Italia segua l'Europa e recepisca al più presto la normativa comunitaria. Per sostenere questo percorso di innovazione e per offrire al settore grandi opportunità, anche sul piano globale.

Le principali associazioni dell'industria musicale italiana, insieme a Siae e Confindustria Cultura, in occasione degli Stati Generali dell'industria musicale, una tavola rotonda che verrà ospitata domani alle ore 18 presso Casa Siae, sottoscriveranno l'appello consegnato ai rappresentanti delle istituzioni. "La direttiva Copyright, approvata dal Parlamento di Bruxelles dopo anni di dibattito, rappresenta un punto di equilibrio tra gli interessi dei consumatori, delle piattaforme e dei creatori di contenuto per uno sviluppo sano ed efficace dell'economia digitale dei prodotti culturali- ha dichiarato il Presidente di Confindustria Cultura, Innocenzo Cipolletta - Confidiamo nella responsabilità sempre dimostrata dal ministro Franceschini per il non più procrastinabile recepimento delle norme nell'ordinamento italiano".