Uccise a coltellate la donna che aveva sposato per ottenere il permesso di soggiorno e la figlia di lei appena 18enne. Anche la Corte di Cassazione ha confermato la condanna all'ergastolo per Kumar Raj, il 39enne che nell'aprile del 2013 accoltellò alle spalle la 56enne Francesca Di Grazia e la giovane Martina Incocciati in una abitazione di Borgo Flora. Dopo il delitto, commesso all'alba, l'assassino raggiunse in motorino il mercato di Aprilia dopo essersi liberato del coltello da cucina usato per infierire sulle due vittime, fece alcune compere e poi si diresse verso l'abitazione dove era ospite di alcuni connazionali sul litorale romano. Qui venne trovato dai carabinieri che lo arrestarono il giorno dopo il delitto. Kumar, dopo un primissimo tentativo di respingere le accuse confessò e guidò anche i militari sul luogo in cui aveva gettato l'arma usata per il duplice omicidio. Per l'accusa che dopo il giudizio in primo grado ha ottenuto la conferma della condanna anche in appello e, ora, in Cassazione, il movente del delitto furono le continue e pressanti richieste di denaro della donna. I due infatti contrassero un matrimonio che permise all'omicida di ottenere i documenti per vivere in Italia. C'era un accordo e sembra che Kumar avesse pagato quanto pattuito, solo che la donna lo tempestava di richieste di contanti e di favori facendo forza proprio sull'accordo stipulato e forse anche con qualche minaccia.Â