Il problema
27.10.2025 - 18:30
Il cimitero di Aprilia continua a versare nel degrado, attirando le critiche dei familiari che vanno a far visita ai propri cari. A distanza di diversi mesi le zone chiuse al pubblico perché pericolose risultano ancora transennate, una situazione che allarma i visitatori anche perché si avvicina il 2 novembre, giorno della Commemorazione dei defunti. Il timore fondato è che per quella data le aree interdette non saranno riaperte, negando così la possibilità a queste persone di portare dei fiori sulle tombe di familiari e parenti. Perciò sui social network diversi cittadini si sono sfogati, mostrando la loro delusione per le attuali condizioni del cimitero. «Sono tornata dopo una ventina di giorni - scrive una signora - pensando che avessero provveduto a sistemare almeno temporaneamente il soffitto che crolla (struttura fatta non molti anni fa), invece nemmeno in questi giorni con la ricorrenza dei propri cari noi e altre famiglie possiamo andare. Ma possibile che in questa città è tutto allo sbando? Perché non hanno subito preso provvedimenti?». Mentre un altro signore ha sottolineato come le zone interessate siano chiuse da quasi tre mesi, mostrandosi scettico sulla riapertura entro breve tempo. «L’ordinanza comunale è del primo agosto, in tre mesi - commenta - non sono stati in grado neanche di iniziare i lavori e credo che ci vorranno anni prima che torni agibile, basta pensare al tempo necessario per il ponte di via Isole oppure all’intervento per realizzare il giardino-parco in via Irlanda, dove i lavori se non ricordo male dovevano finire a giugno 2025».
Le aree pericolanti del cimitero sono state interdette il 1 agosto 2025 con l’ordinanza della Commissione straordinaria, un provvedimento che è stato preso dopo un sopralluogo dei Vigili del fuoco a seguito dell’esposto presentato dall’attivista del M5S Andrea Ragusa. Un provvedimento chiaramente preso per la sicurezza della cittadinanza, ora però quelle stesse persone chiedono al Comune di Aprilia di attivarsi per eseguire al più presto i lavori e permettere la riapertura delle zone chiuse. In modo così da poter ricordare nel miglior modo possibile i propri cari.
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione