L'evento
09.05.2023 - 18:00
La funzione della pena oggi, le garanzie processuali a tutela dell'imputato, la riabilitazione del condannato, il processo minorile e l'imputabilità. Una materia che sembra astratta – come ha spiegato ieri Costantino Forcina, dirigente scolastico dell'Einaudi Mattei - ma resa viva con parole semplici e senza tecnicismi, un tassello importante offerto agli studenti nel processo di consapevolezza di se stessi e del proprio ruolo di cittadini nella società. Se ne è parlato nell'incontro, presso la sede del Mattei, dal titolo "Memoria carceraria e ripensamento della pena per la dignità della persona" , il progetto ideato e voluto dalla docente Rina Valentini e concluso ieri con molti contributi qualificati. Tra i relatori l'avvocato Giovanni Lauretti, presidente del consiglio dell'ordine degli avvocati, Alfonso Falcone, componente del consiglio dell'Ordine e l'avvocato Luigi Imperia del foro di Latina che si sono soffermati sugli aspetti giuridici del ripensamento della pena per capire come, nel tempo, ne è cambiata l'applicazione, ricostruendone la storia e calandola nell'attualità. L'intento era arrivare ai ragazzi per stimolare in loro la riflessione sull'etica della responsabilità, il senso della legalità e di appartenenza ad una comunità. Per spiegare come sia cambiato il concetto di pena, l'avvocato Lauretti ha parlato di un caso di cronaca che ebbe un grande clamore a Latina, il delitto della casalinga Andreina Calzati trovata sgozzata nella sua casa di Piazza Roma e per il quale finirono in carcere il comandante dei vigili del fuoco D'Ambrosio, suo dirimpettaio, con moglie e figlia, poi assolti in Corte d'Assise. Lauretti ha spiegato come i processi all'epoca si vedevano in tribunale dalla tribuna e come quel processo destò un grande clamore, con la sentenza arrivata di sera e una piazza Buozzi di fronte al tribunale piena di gente che voleva sapere. Tanti i cambiamenti nelle modalità di un processo da allora ad oggi, dal modello inquisitorio al modello accusatorio, dal processo che nasceva prima della sua celebrazione negli atti di indagine di polizia giudiziaria e pm, a quello di oggi incentrato sul dibattimento, dall'espiazione della pena come unica finalità alla prospettiva che si dà oggi alla pena, quella di contemplare anche il reinserimento sociale. L'avvocato Falcone si è invece soffermato sull' imputabilità, a partire dai 14 anni, e sul processo minorile nel quale le sentenze non sono di stampo punitivo, ma hanno scopo di reinserimento sociale del minore con supporto psicologico e reindirizzamento nella società civile con la messa alla prova, un'attività in favore della collettività. «Tutelare la fascia 14-18 anni è necessario - ha spiegato invece l'avvocato Imperia, come pure garantire la tutela della giustizia. Il minore va messo al centro del processo di recupero». Imperia ha ricordato ai ragazzi anche la bellezza e la forza della nostra Costituzione che, all'articolo 2 riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, ma richiede anche l'adempimento di doveri inderogabili. «State diventando adulti e dovete legare le vostre condotte alla consapevolezza dei vostri diritti e dei vostri doveri»
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