Associazioni
08.12.2023 - 18:10
Il centro di raccolta e distribuzione abiti usati per aiutare le persone in difficoltà chiude fino a data da destinarsi per permettere i lavori di riqualificazione de "Il Tulipano". A breve nell'immobile acquistato dal Comune di Aprilia partirà l'intervento di riqualificazione, un'operazione realizzata grazie al finanziamento Pinqua ottenuto alcuni anni fa dal Ministero delle Infrastrutture e compreso nel Pnrr, che prevede la realizzazione di altri 15 progetti nei quartieri Primo e Toscanini. Ma all'atto pratico questi interventi, che rappresentano senza dubbio un vantaggio per la città e la collettività, rischiano di creare disagi (seppur temporanei) alle associazioni ospitate nei locali pubblici interessati dalla riqualificazione. Il primo caso si è registrato con il Centro di raccolta e distribuzione di abiti usati ospitato proprio al "Tulipano" che sarà costretto a chiudere. Nei giorni scorsi la realtà seguita da Salvatore Saraniti, referente della Rete Emergenza Povertà, ha avuto diverse interlocuzioni con l'assessore ai Lavori Pubblici e quello ai Servizi Sociali per cercare una soluzione, per trovare una sede per ospitare questa realtà nata inizialmente per aiutare i profughi ucraini in fuga dopo l'invasione russa ma poi estesa a tutti i cittadini in difficoltà. Purtroppo però malgrado le buone intenzioni non è stato possibile trovare un'alternativa per mancanza di spazi disponibili. «Abbiamo iniziato a liberare i locali ed entro una settimana riconsegneremo le chiavi al Comune di Aprilia. Ci dispiace - spiega Salvatore Saraniti - chiudere in questo periodo di freddo nel quale servono le coperte per le persone in difficoltà ma i lavori devono partire, per il momento tamponeremo la situazione con la chat Whatsapp di Rete Emergenza Povertà. Devo riconoscere la buona volontà dell'amministrazione comunale nel cercare una soluzione, gli assessori hanno fatto parecchi sforzi per capire dove poterci mettere ma purtroppo in questo momento non c'è una soluzione, anche perché c'è una coincidenza di lavori negli immobili pubblici e anche altre associazioni saranno costrette a lasciare la loro sede. Attualmente non c'è uno spazio per questo servizio».
Nelle parole di Saraniti non c'è nessuna volontà polemica nei confronti della giunta Principi, alla quale riconosce l'impegno per aver provato a evitare la chiusura, ma solo un appello affinché il mondo del terzo settore venga supportato in maniera concreta. E in questo senso il suo appello è autorevole, visto che Saraniti oltre ad occuparsi della Rete Emergenza Povertà è il presidente del Centro San Benedetto e il referente locale del Banco Alimentare. «La mia speranza chiaramente è che con questo appello si possa trovare una soluzione, ma più in generale - continua - auspico un maggior coinvolgimento delle associazioni del terzo settore. Credo infatti che un'amministrazione si debba distinguere non solo quando tampona l'emergenza ma quando mette in campo progetti a lungo termine. Il nostro obiettivo principale è la lotta allo spreco, non solo quello alimentare ma anche di abiti e prodotti. Un progetto che deve coinvolgere anche le scuole. Da parte di quest'amministrazione comunale vedo molta buona volontà ma c'è bisogno anche di atti concreti, per esempio quando c'è stato il furto al deposito del Banco Alimentare era stata promessa l'installazione di un sistema di allarme e dunque mi auguro che ciò avvenga in tempi brevi».
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