Finanze
14.02.2024 - 12:30
L'amministrazione comunale di Aprilia mette in mora l'avvocato esterno che ha difeso il Comune di Aprilia nella vicenda dell'esproprio del parco di via dei Mille, dopo la sentenza della Corte di Cassazione di pochi mesi fa che ha condannato l'Ente di piazza Roma a pagare oltre 20 milioni di euro. A spiegarlo è stato il sindaco Lanfranco Principi nel corso della commissione Finanze chiamata a confrontarsi sulla vicenda, la decisione del Comune è arrivata dopo un'attenta ricostruzione dell'iter giudiziario (che parte nel 1979) legata in particolare alla dichiarazione di improcedibilità del ricorso in Cassazione proposto dal Comune contro la sentenza n. 4874/2018 della Corte di Appello di Roma, che condannava l'ente a risarcire la Costruzioni Civili Aprilia srl per 9 milioni 278 mila euro, cifra che lievita a circa 20 milioni di euro tenendo conto della rivalutazione Istat e degli interessi di mora. La Suprema Corte nel 2023 ha infatti dichiarato l'improcedbilità per l'impossibilità di valutare la tempestività del ricorso in assenza della prova di notifica all'interno del fascicolo depositato. E perciò la Giunta ha deciso di rivalersi sull'avvocato esterno che ha difeso il Comune sia in Appello che in Cassazione, tramite incarichi ricevuti nel 2008 e nel 2018. «Ci siamo ritrovati- afferma il sindaco Lanfranco Principi - a dover gestire una vicenda di oltre 40 anni fa, un iter lungo e intricato che si è concluso nel 2023. Rispetto alla responsabilità del legale, ho ritenuto non ci fosse dolo ma colpa grave da parte dell'avvocato incaricato dal Comune, pertanto ho provveduto alla messa in mora, per rivalerci sulla polizza assicurativa per un valore di circa 5 milioni di euro».
Ma soprattutto nel corso della commissione si è parlato delle strategie che la maggioranza sta portando avanti per trovare una soluzione e della trattativa per raggiungere un accordo transattivo con la società, al momento l'unica alternativa alla dichiarazione di dissesto finanziario. Un'ipotesi quest'ultima che il Comune vorrebbe scongiurare ma che allo stato attuale resta in campo. «Attualmente stiamo cercando - spiega Principi - una soluzione attraverso una trattativa con la società che soddisfi l'interesse delle parti in causa. Confidiamo di trovare un accordo, per risparmiare alla città l'ipotesi di un lungo dissesto».
E anche da parte dell'opposizione è arrivato un invito a cercare una strada che eviti il dissesto. «Si tratta di una situazione estremamente preoccupante, in molti casi - afferma il consigliere d'opposizione ed ex sindaco Antonio Terra - parliamo di vicende risalenti alla Prima Repubblica. Lo so bene perché negli oltre dieci anni nei quali ho guidato la città abbiamo pagato diversi vecchi espropri: dal Poliambulatorio Asl, al cosiddetto Colosseo di Aprilia fino all'area Salini. La vicenda del parco di via dei Mille è assurda e incredibile sotto diversi punti di vista, io valuterei anche l'ipotesi di fare causa allo Stato, perché dopo un iter lungo 40 anni non può arrivare una sentenza che ci condanna a pagare 10 milioni di euro di interessi per un esproprio del 1979. Proviamo a vedere se è percorribile questa strada. L'alternativa è la trattativa mentre onestamente non so quanto possa essere efficace la dichiarazione di dissesto, potrà evitare il pignoramento dei conti correnti? E' chiaro che questa ipotesi va perseguita solo se l'Ente sarà costretto».
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