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«La lotta alle Ecomafie continua»

Legambiente e Libera non mollano: «E' un tassello fondamentale per il miglioramento di ambiente e qualità della vita»

«La lotta alle Ecomafie è un tassello fondamentale per il miglioramento dell'ambiente e della qualità della vita». Si potrebbe partire da questa considerazione di Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio, per rendere chiaro il messaggio lanciato da Legambiente Lazio e Libera Lazio nel convegno che hanno organizzato insieme lunedì scorso nell'Ex Tribunale di via dei Volsci a Terracina. Un evento di livello regionale, patrocinato dal Comune di Terracina e dalla Regione Lazio, che ha avuto il supporto del Circolo Legambiente Terracina "Pisco Montano" e del Presidio Libera Sud Pontino "Don Cesare Boschin", e che è stato dedicato alle storie e ai numeri delle illegalità nella provincia di Latina, nel Sud Pontino e a Terracina. Un convegno che ha visto la partecipazione dei rappresentanti di tutte le forze dell'ordine e che rientrava nel calendario "Cento passi verso il 21 Marzo", vale a dire una sorta di "accompagnamento" alla XXIX Giornata Nazionale della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie "Roma Città Libera" che andrà in scena a Roma domani.
Dopo i saluti del vicesindaco Claudio De Felice che ha sostituito il sindaco impegnato in altro evento, e l'introduzione della moderatrice Graziella Di Mambro, una delle croniste di cronaca giudiziaria più esperte in provincia e che ha ribadito la sempre crescente difficoltà da parte dei giornalisti di poter raccontare le verità giudiziarie e processuali, la parola è passata al presidente di Legambiente Terracina Anna Giannetti, la quale ha ripercorso tutta la storia del radicamento mafioso sul territorio pontino e delle pesanti illegalità riscontrate negli ultimi anni a Terracina (a partire dal 2016) nel demanio marittimo e nell'edilizia residenziale. Giannetti ha anche snocciolato le vicende giudiziarie che hanno coinvolto la città nel 2021 e 2022 e che hanno portato al Commissariamento del Comune, a numerosi sequestri di immobili e stabilimenti balneari e a diverse indagini e processi, alcuni ancora in corso. «Vogliamo riaffermare il ruolo di Legambiente nelle denunce di abusi e violazioni e nelle costituzioni di parte civile nei processi scaturiti dalle denunce - ha detto Anna Giannetti - grazie al Centro di Azione Giuridica di Legambiente (CEAG) presieduto dall'avvocato Diego Aravini. Uno strumento indispensabile di Legambiente per il contrasto alle illegalità e alle mafie, non dimenticando che è ormai purtroppo acclarato, da sentenze, il ruolo che i clan organizzati hanno avuto e continuano ad avere nelle vicende elettorali del nostro territorio».
Massimo Capodiferro e Silvia Nardoni, in qualità di membri del Presidio Libera Sud Pontino, hanno commentato un video dedicato all'omicidio di stampo mafioso di Don Cesare Boschin, ancora senza verità processuale «ma sicuramente - hanno spiegato - firmato dalla camorra al pari di quello di Don Peppe Diana a Casal Di Principe e maturato per l'impegno di Boschin nel contrasto delle illegalità nel ciclo dei rifiuti perpetrate dalla criminalità organizzata presso la discarica di Borgo Montello (attualmente sotto processo e dove Legambiente è parte civile, ndr). Noi, dal canto nostro, continueremo ad occuparci di formazione, educazione alla legalità, contrasto alla diffusione delle droghe e della ludopatia. Saremo sempre sentinelle del territorio».
Laura Biffi, dell'Osservatorio nazionale Ambiente e Legalità di Legambiente e curatrice del Rapporto annuale Ecomafia, ha presentato i dati ufficiali del lavoro targato 2023 con particolare attenzione al ciclo del cemento illegale, con un particolare focus sull'abusivismo edilizio.
Secondo i dati del rapporto di Legambiente il Lazio, nel ciclo del cemento illegale, è al 7° posto con 729 reati, 820 persone denunciate, 4 arresti, 176 sequestri, 1.351 illeciti amministrativi e 1.589 sanzioni amministrative. Tra le province, Latina è all'11° posto con 192 reati e 448 illeciti.
Il Lazio è poi la quarta peggior regione per numero di reati ambientali in tutto il Paese: Roma è la peggior provincia nazionale in assoluto per il secondo anno consecutivo ma non fa meglio il territorio pontino, visto che la provincia di Latina è tra le 20 peggiori in tutta Italia: 16° posto con 485 reati.
Sempre dal rapporto, va segnalato che per le sole illegalità nel ciclo dei rifiuti, il Lazio è la terza peggior regione con 543 reati, 679 persone denunciate, 17 arresti, 217 sequestri, 834 illeciti amministrativi e 859 sanzioni amministrative. La provincia di Latina è ottava con 108 reati e 223 illeciti.
Il Lazio si trova al quarto posto per il numero di incendi in impianti di trattamento dei rifiuti con 144 roghi negli ultimi 10 anni. Nella classifica degli ettari di territorio attraversati da incendi boschivi il Lazio è al terzo posto con 4.323 ettari colpiti da roghi colposi o dolosi. Maglia nera regionale alla provincia di Latina che è sesta nella classifica nazionale con 128 incendi. «L'abusivismo edilizio e lo smaltimento illecito dei rifiuti rappresentano un'aggressione pesantissima al territorio», ha sottolineato Scacchi prima di aggiungere il motivo dell'evento organizzato a Terracina: «Perché siamo al fianco del nostro Circolo locale, costantemente pronto a intervenire affinché non siano depredate dagli interessi del malaffare le bellezze naturali e paesaggistiche che qui ci sono e sono in grado, da sole, di generare adattamento ai mutamenti climatici, green economy e sviluppo sostenibile»

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