Cerca

Giudiziaria

Braccianti sfruttati, reggono le accuse davanti al Riesame

Nei confronti dei due coniugi contestata l'intermediazione illecita allo sfruttamento del lavoro. Le indagini della polizia

«L'impianto accusatorio ha retto, così come il cuore dell'inchiesta. I giudici del Tribunale del Riesame hanno sciolto la riserva e hanno confermato il quadro indiziario raccolto dalla polizia nei confronti dei due imprenditori di Latina che sono agli arresti domiciliari. L'avvocato Nicola Ottaviani aveva impugnato la misura restrittiva - firmata dal giudice per le indagini preliminari Giuseppe Molfese - e alla fine i magistrati hanno accolto la prospettazione dell'accusa. Non è escluso che una volta che saranno depositate le motivazioni, i due indagati possano anche presentare ricorso davanti ai giudici della Corte di Cassazione. I due coniugi Luciano De Pasquale e Roberta Albarello che sono sottoposti alla misura degli arresti domiciliari, sono accusati di aver sfruttato dei braccianti agricoli. Il reato contestato è quello di intermediazione illecita allo sfruttamento del lavoro e violazioni del testo unico degli stranieri in materia di lavoro.


In base alla prospettazione accusatoria, i braccianti agricoli erano sottopagati e lavoravano in condizioni molto difficili, una versione che è stata contestata dalla difesa, sia in sede di interrogatorio che proprio al Riesame dove è stata presentata molta documentazione per sconfessare il castello accusatorio, a partire dalla regolarità contrattuale dei braccianti che lavorano nell'azienda, alcuni con contratti a tempo determinato, altri invece a tempo indeterminato. In base alle indagini della polizia, i lavoratori erano costretti a dei turni di 10 ore e per arrivare sul posto di lavoro, salivano a bordo di furgoni dove erano ammassati. Per formulare queste accuse, i detective della Questura, si erano appostati anche all'alba per documentare le condotte. Nell'inchiesta sono finite le dichiarazioni di un indiano irregolare che aveva sostenuto di lavorare nei campi senza contratto e in condizioni estreme. Dalle indagini era emerso inoltre che alcuni lavoratori che erano stati assunti a tempo determinato, venivano impiegati oltre l'orario di lavoro stabilito.

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione