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La storia

Bimba con sindrome di down esclusa dalle giostre, il parco: prioritaria la sicurezza

La risposta del parco giochi Rainbow all'Aipd: "La nostra missione è far divertire, ma prima di tutto vogliamo garantire la sicurezza dei nostri ospiti"

Prima di tutto la sicurezza, anche nel divertimento. Così il parco Rainbow MagicLand per voce dell'amministratore delegato Guido Zucchi risponde alla segnalazione fatta dall'Associazione nazionale Italiana persone Down (AIPD) che ha portato all'attenzione il caso di Sofia, la bimba di dieci anni di Latina a cui sono state poste delle restrizioni ad alcune attrazioni del parco di Valmontone per via della sua disabilità. Sofia aveva registrato un video e la sua mamma Samantha aveva raccontato la sua storia anche a Latina Oggi spiegando che quelle restrizioni e quei braccialetti da indossare per rendere riconoscibile la "diversità" all'interno del parco le erano sembrati un'ingiustizia e il segno di un parco non inclusivo.

Così spiega Zucchi nella sua nota "Mi rammarica che Sofia non abbia potuto godere appieno della giornata trascorsa tra di noi: il primo ed unico obiettivo di MagicLand è divertire e generare emozioni e ricordi positivi indimenticabili. Non essere stati in grado, questa volta, di raggiungere questo obiettivo è per me e tutto il team che lavora nel Parco Divertimenti, motivo di frustrazione e dispiacere. Ma prima ancora di divertire, MagicLand vuole assolvere sempre ed in ogni momento ad un'altra priorità, ben più importante, basilare, indiscutibile e sottintesa ad ogni forma di divertimento e svago che è garantire la totale e continua sicurezza dei nostri ospiti. Il divertimento non può esistere senza sicurezza".

L'Ad di rainbow spiega che le restrizioni sono definite dai manuali dei giochi stessi: "I criteri che applichiamo per decidere se una persona può o non può accedere ad una attrazione, una montagna russa, un gioco, etc. sono definiti in modo preciso dai manuali dei fabbricanti delle attrazioni stesse (che sono come i libretti di istruzioni di una autovettura o un elettrodomestico) nonché dalle autorizzazioni che riceviamo annualmente dalla Commissione Prefettizia Provinciale di Vigilanza per il Pubblico Spettacolo. Le prescrizioni e limitazioni, quindi, non nascono da nostra decisione ma, al contrario, l'unico nostro obbligo è la loro applicazione precisa e sistematica. Al fine quindi di conseguire questo obiettivo, abbiamo introdotto procedure precise che ci permettono di ricevere ogni ospite al suo arrivo, illustrargli tutte le limitazioni previste utilizzando anche una "Guida per Persone con Bisogni Speciali" (tra l'altro disponibile anche online), che spiega in modo preciso come potrà usufruire al meglio del parco divertimenti. Consapevoli poi delle limitazioni e restrizioni a cui andranno incontro questi nostri ospiti e del fatto che non è loro possibile usufruire appieno del Parco, abbiamo quindi deciso, come trattamento di maggior favore, di convertire questo biglietto in un ingresso gratuito.". "Ci rammarica – conclude Zucchi - quindi enormemente ricevere l'accusa di non essere favorevoli all'inclusione in quanto tale accusa è prima di tutto frutto di disinformazione. L'inclusione non può e non deve essere conseguita a discapito della sicurezza e ci sorprende che un Ente preposto, appunto, alla tutela e salvaguardia delle persone diversamente abili non tenga in considerazione questi elementi e non ci supporti e aiuti, al contrario, nella loro applicazione".

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