L'omelia
13.09.2020 - 14:00
Il bianco è il simbolo e il colore della purezza. E proprio questo colore ieri la famiglia di Willy ha voluto che fosse quello con cui manifestare vicinanza al loro dramma. Colore puro come il loro figlio ventunenne ucciso senza un perché in quella maledetta nottata. Senza dimenticare che a Capoverde, Paese d'origine della famiglia prima di trasferirsi in Italia dove Willy è nato, è cresciuto e ha studiato, il bianco è anche simbolo di lutto quando si riferisce a un giovane.
E questa triste e dolorosa tradizione ieri è stata rispettata dalla famiglia, chiusa nel suo dolore. Circondata dall'affetto e dall'abbraccio di migliaia di persone che non hanno voluto mancare a questo appuntamento.
E per rispettare questa volontà, del bianco, colore della purezza, anche il presidente del consiglio Giuseppe Conte si è presentato, in rappresentanza dello Stato e del Governo Italiano, in camicia bianca, accompagnato per l'occasione dal ministro dell'Interno Luciana Lamorgese e dal presidente della Regione Nicola Zingaretti. Ad accoglierli il sindaco di Paliano Domenico Alfieri. Oltre a decine di rappresentanti di comuni della Ciociaria e del sud ddella provincia di Roma. Presente il prefetto Ignazio Portelli, il questore Leonardo Biagioli e il presidente del consiglio regionale Mauro Buschini, che già aveva portato il suo saluto alle veglie e alle fiaccolate dei giorni scorsi. Per la Provincia il presidente Antonio Pompeo.
Le parole di Conte
«L'Italia è con voi, vi vuole bene». Questo avrebbe confidato ai familiari dopo aver fatto coraggio anche agli amici di Willy. Tanti e giovanissimi con le lacrime agli occhi. «A Willy abbiamo rivolto, oggi (ieri ndr), il pensiero commosso di un Paese intero. A Paliano l'intera comunità ha chiaramente affermato che non c'è violenza capace di sopraffare l'esempio di una vita generosa. Teniamolo a mente e facciamo tesoro della forza di questo messaggio», questo quanto ieri scritto nel pomeriggio in un post.
Ma è stato al termine della solenne cerimonia che Conte non si è sottratto ai microfoni dei giornalisti. «Sono in rappresentanza del governo oggi qui c'è tutta l'Italia che ama questa famiglia umile e operosa. Sono qui per dare questo messaggio perché abbiamo seguito tutti questa vicenda di efferata violenza. Non possiamo sottovalutarla, non possiamo minimizzarla. Assolutamente no. Non possiamo degradarlo a singolo episodio isolato - ha proseguito il premier -. Dobbiamo guardarci in faccia e maturare piena consapevolezza che ci sono alcune sacche sociali e frange della popolazione che coltivano la mitologia della violenza e della sopraffazione. Questa consapevolezza deve mobilitarci tutti a tutti i livelli: famiglie, genitori, insegnanti, politici, giornalisti. Tutti dobbiamo lavorare per un unico obiettivo. Occorre – ha proseguito – richiamare il quadro dei valori condiviso su cui si fonda la nostra società. Il principio primario è il rispetto della persona e della sua dignità, chiunque essa sia». Conte è poi tornato sulla tragedia di Willy. «Su questo specifico episodio ci aspettiamo condanne severe e certe. E ci aspettiamo anche una certa rigorosa esecuzione della pena. Ma non può soltanto questo episodio essere inquadrato in una logica di repressione. Ecco perché dico che stiamo per iniziare con le scuole da domani in buona parte d'Italia. Sarà l'anno scolastico dell'emergenza sanitaria, ma deve essere anche l'anno scolastico dell'inclusione. L'anno del contrasto al bullismo. Tutte le energie mentali, l'attenzione che a tutti i livelli stiamo mettendo per l'emergenza sanitaria le dobbiamo concentrare per combattere il bullismo. Anche il linguaggio dell'odio e della violenza è un linguaggio che pesa. Le parole sono pietre a tutti i livelli».
Parole forti che hanno ancora più unito le migliaia di persone che ieri hanno circondato all'esterno il campo sportivo in un simbolico abbraccio. In tanti non sono potuti entrare. Ma questo non ha fermato comunque la loro voglia di esserci per salutare per l'ultima volta Willy. Da ogni angolo e terreni a ridosso del campo sportivo hanno ascoltato l'omelia del vescovo, per poi attendere a bordo strada l'arrivo e passaggio del feretro. Per regalare a Willy un ultimo caloroso applauso nel suo ultimo viaggio terreno. In attesa che arrivi la giustizia.
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