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Il caso

Cava dei veleni, miraggio bonifica: rifiuti ancora interrati dopo 6 anni

Il sito è in mano all'amministrazione giudiziaria ma nel 2022 i cittadini hanno chiesto al Comune di attivarsi

Nell'estate del 2017 veniva scoperta e sequestrata la "cava dei veleni", ovvero la discarica abusiva in via Corta nella quale venivano sversati e interrati rifiuti in maniera illegale. Una scoperta resa possibile dalla brillante operazione condotta dalla Polizia Stradale di Aprilia e coordinata dalla Dda di Roma nell'ambito dell'indagine "Dark Side", che portò all'arresto di 16 persone e all'esecuzione di 21 misure cautelari. Un blitz compiuto al culmine di indagini durate due anni, che destò scalpore e preoccupazione nella cittadinanza soprattutto per i rischi sull'ambiente prodotti da questi sversamenti. Tuttavia a distanza di sei anni da quella operazione non si hanno notizie in merito alla bonifica del sito dai depositi abusivi di rifiuti, un'attività che oltre a non essere partita sembra ancora lontana dall'essere definita. La situazione è articolata perché la cava di pozzolana dismessa, sottoposta a sequestro preventivo nel 2017, è attualmente in mano all'amministrazione giudiziaria. Tutto ciò mentre è ancora in corso il processo che vede il Comune di Aprilia come parte civile.

Questa fase di stallo non ha però diminuito i timori dei residenti, che ricordano bene alcuni dettagli dell'indagine di sei anni fa. In particolare di come la Polizia di Stato, nel corso di numerosi servizi di osservazione anche con l'utilizzo dei velivoli del Primo Reparto Volo di Roma, avesse rilevato come all'interno della cava: «fossero realizzati invasi, nei quali venivano sversati rifiuti di varia natura dai quali, in molti casi, esalavano fumi inquietanti».

Le forti preoccupazioni di alcuni cittadini hanno così spinto un comitato di quartiere, poco meno di un anno fa, a scrivere al Comune di Aprilia e all'amministrazione giudiziaria per poter conoscere i risultati delle eventuali analisi eseguite nel terreno e soprattutto per chiedere di avviare la caratterizzazione dei rifiuti interrati nel sito. Un'attività chiaramente da svolgere con i competenti uffici della Regione Lazio e in forma congiunta con l'autorità giudiziaria.

La richiesta è arrivata sul tavolo dell'allora assessore all'Ambiente Michela Biolcati Rinaldi e per conoscenza anche dell'allora sindaco Antonio Terra, una prima interlocuzione era anche stata avviata ma di fatto la situazione è rimasta ferma al palo. Adesso la questione è passata in mano alla nuova amministrazione comunale, che avrà il compito di fornire delle risposte ai cittadini.

Certo l'impresa non appare semplice ma la storia ambientale del territorio di Aprilia è disseminata di vecchie discariche non ancora bonificate, in alcuni casi risalenti a 40 anni fa. E quello che chiede la popolazione è di non ripetere gli errori del passato, impiegando decenni per riuscire a venire a capo di situazioni che rischiano di produrre danni all'ambiente e al territorio.

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