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Processo Dune, uno schema per le turbative d’asta

In Tribunale la deposizione di un carabiniere che ha condotto l'indagine: «C’erano due fasi, prima una preparatoria e infine l’altra esecutiva. Ecco come è andata»

Quasi tre ore di deposizione. «C’erano due fasi per la turbativa degli appalti: una preparatoria e una esecutiva». E’ un frammento della lunga testimonianza di un carabiniere del Nucleo Investigativo di Latina che si era occupato dell’inchiesta Dune. La bufera era stata di natura giudiziaria e politica con i provvedimenti restrittivi eseguiti nel febbraio del 2022. L’investigatore ha risposto alle domande dei pm Valentina Giammaria e Antonio Sgarrella.

E’ partito dalla radice degli accertamenti che si sono sviluppati su più fronti. Già nel corso della precedente udienza aveva ricostruito i fatti e ieri la deposizione si è concentrata su alcuni aspetti che rappresentano uno dei cardini dell’inchiesta. «Il primo problema - ha spiegato - era quello che riguardava i chioschi sul Lungomare, poi l’altro filone ha interessato le gare d’appalto per le regate per i Mondiali di Canottaggio del 2020. Le intercettazioni telefoniche sono iniziate nel novembre del 2019». Sono state in tutto sei le turbative esaminate. «In un caso è uscita la problematica relativa alla defezione di un imprenditore nella gara d’appalto».

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