Il caso
23.09.2024 - 09:30
Irruzioni improvvise delle forze di polizia, fermi, denunce e porte sbarrate non hanno scoraggiato gli algerini che occupano abusivamente uno degli ex uffici del condominio Colosseo Ovest di proprietà dell’Inps, i locali da anni inutilizzati, sotto sequestro dal 2018 in seguito agli sgomberi delle famiglie che li avevano impropriamente trasformati in abitazioni. Nei giorni scorsi gli abusivi sono tornati nell’alloggio di fortuna, alimentando il degrado e il pericolo per i condomini, che continuano a segnalare l’emergenza tra vistose e pericolose perdite d’acqua dalle tubazioni manomesse e furti di energia elettrica.
Dopo gli ultimi interventi della Polizia Locale, che aveva identificato e denunciato quattro degli algerini che occupano l’ufficio sequestrato, il custode degli immobili sotto sigilli era stato intimato affinché provvedesse a bloccare le porte forzate e ha provveduto inviando un’impresa che ha sbarrato uno degli ingressi utilizzati dagli abusivi. Ma gli stranieri in questi giorni hanno ripreso possesso della dimora passando ancora una volta attraverso i tetti dei negozi retrostanti al Colosseo, entrando negli uffici tramite le finestre.
Nel frattempo i condomini hanno cercato di isolare gli allacci abusivi alla corrente disattivando persino l’energia elettrica della tromba delle scale, ma senza riuscire a lasciare gli stranieri al buio. In virtù di questo, ma anche e soprattutto del fatto che all’interno dell’ufficio occupato si è creata una copiosa perdita d’acqua da una conduttura danneggiata, ieri alcuni residenti hanno lanciato nuovamente l’allarme al 112 perché in un punto del porticato sembrava che piovesse per quanta acqua grondava attraverso il solaio. In virtù di questo sono intervenuti i Vigili del Fuoco che hanno transennato la zona interessata, mentre la Polizia Locale ha compiuto una nuova irruzione identificando alcuni degli algerini già denunciati la scorsa settimana. Gli altri sono scappati dileguandosi attraverso i tetti dei negozi.
I condomini da mesi segnalano la condizione di degrado e pericolo che sono costretti a vivere, prima di tutto attraverso missive rimaste inascoltate all’ente proprietario degli immobili e alla società che ne gestisce il patrimonio immobiliare, infine con un esposto che ha mobilitato le istituzioni, pronte a intervenire per ripristinare le condizioni di sicurezza dello stabile, con la speranza che poi i locali inutilizzati vengano valorizzati così da impedire nuove occupazioni, alimentate dalla condizione di abbandono e degrado.
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