Il fatto
31.03.2025 - 09:30
Mercoledì mattina la società Ecoambiente dovrà presentarsi nella conferenza di servizi indetta dalla Regione Lazio per il rinnovo dell’Aia (Autorizzazione integrale ambientale) e tra le prescrizioni già inviate, una è particolarmente rilevante. Si tratta dell’invito a «predisporre un nuovo progetto di capping definitivo dell’intero sito di discarica senza l’utilizzo della Fos, nonché di prevedere l’inserimento di eventuali modifiche non sostanziali se previste all’interno del medesimo procedimento di riesame/rinnovo». In via preliminare però Ecoambiente deve anche consegnare una relazione in merito alla situazione complessiva degli invasi di discarica, delle misure di sicurezza intraprese nonché della gestione del percolato, al fine di ottenere un quadro esaustivo ed attualizzato dell’impianto». E ancora nelle richieste c’è quella relativa ad «uno schema riassuntivo delle garanzie finanziarie prestate e scadute».
Va ricordato che l’autorizzazione ambientale è stata rilasciata ad agosto del 2009 e ad agosto 2024 è stato avviato il procedimento di revoca parziale «in considerazione della vigenza di un’informazione interdittiva antimafia adottata dalla Prefettura di Latina il 12 luglio 2022». Al momento la polizza consegnata in Regione e di poco inferiore ai due milioni di euro e garantisce per i lavori negli invasi A e B. Nei fatti (e negli atti) la società insiste per poter portare nell’impianto materiale Fos, ma questo non è possibile per due ragioni, spiegate nel dettaglio dalla Regione Lazio nella convocazione della conferenza di servizi del 2 aprile. La prima riguarda l’impossibilità a svolgere attività che non siano esclusivamente legate al completamento del capping, la seconda è la vigenza del regime di proroga accordato dopo l’interdittiva antimafia solo al fine di arrivare alla chiusura della discarica.
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione