Cerca

Affetto e commozione

Pippo Baudo, l’ultima apparizione a Sezze e il ricordo di Pingitore

Era il 27 settembre dello scorso anno, nella casa di Martufello per i novant’anni di Pingitore

"Riposa in pace, amico mio". Così Maurizio Martufello saluta Pippo Baudo sulle sue pagine social, postando anche una bella foto che li ritrae insieme tanti anni fa. Non vuole aggiungere altro il comico e attore di Sezze, emozionalmente provato per la perdita di un grande professionista e soprattutto di un amico sincero, ma la mente va a una delle ultimissime apparizioni di Pippo, proprio nella casa setina di Martufello dove il 27 settembre dello scorso anno si svolgeva la festa per i novant’anni di Pier Francesco Pingitore.

Il principe custode delle memorie del Bagaglino era il protagonista d’onore. A lui era stato dedicato da Martufello un ottimo pranzo con chiusura all’insegna di una gustosa torta e un sottofondo di canzoni romane. Quasi tutti gli amici di Pingitore si trovavano lì, da Manuela Villa a Maurizio Mattioli e alle affezionate soubrette Valeria Marini, Pamela Prati, Milena Miconi, Gabriella Labate, ma la sorpresa - quella più bella - era stata suscitata proprio dall’arrivo di Pippo Baudo, felice di unirsi alla compagnia per brindare al festeggiato speciale. Ripubblichiamo volentieri le immagini di quel giorno che chi ha avuto la fortuna di vivere non dimenticherà. Non lo farà di certo Pierfrancesco Pingitore, che abbiamo avvicinato per un ricordo personale che va ben oltre la festa dei suoi novant’anni. Quanto affetto c’è nelle sue parole: «Pippo è stato ed è uno dei miei amici più cari. Ci conosciamo da quarant’anni e forse più. È stato sempre molto gentile con me, amichevole, sia quando lavoravamo insieme che nella vita comune. Ha partecipato a tante mie iniziative e tante volte è venuto al Bagaglino. Una consuetudine pluriennale basata proprio su una amicizia vera e su un rapporto autentico. Per me la sua morte è una ferita profonda, nell’anima. L’ultima apparizione in pubblico è stata proprio in casa di Martufello a Sezze per i miei novant’anni. C’erano tante attrici, attori e appena Pippo è arrivato, come si vede dalle fotografie, gli hanno fatto subito festa. Sì, credo sia stata l’ultima apparizione gioiosa di Baudo. Pippo, questo lo può scrivere, rimarrà sempre nel mio cuore perché abbiamo veramente condiviso momenti importanti delle nostre esistenze».

In queste ore di profonda commozione, emerge la figura di un uomo profondamente gentile.
«Pippo era generoso, si faceva in quattro per chiunque, non era mai arrogante al di là del suo aspetto ogni tanto all’apparenza burbero. Lo definirei un gran signore, una persona estremamente educata».

Quando vi siete conosciuti?
«Tanto tanto tempo fa. L’avevo visto più volte in televisione e una sera venne al Bagaglino. Cominciammo a parlare. Chiese a me e a Mario Castellacci di fare uno spettacolo su di lui, sulla sua vita. Noi ci pensammo un po’, ma poi non ne parlammo più e l’idea tramontò. Da lì però cominciò un rapporto di amicizia e grandissima stima».

Un altro pezzo di una intera generazione che se ne va.
«Ormai, siamo rimasti in pochi».

Un aneddoto piacevole lega Pippo Baudo anche a Latina. Ci piace riportarlo così come ci racconta una coppia di coniugi allora presente. Il contesto è il Teatro D’Annunzio, l’anno il 1994. È in programma il concerto del soprano Katia Ricciarelli, un evento per la città, ma quella stessa sera in televisione sarebbe stata trasmessa una importante partita di calcio della Nazionale. L’allora sindaco Finestra decide allora di permettere al pubblico di seguire la sfida nell’atrio del Teatro, ed è proprio in quella cornice inedita di tifo ed entusiasmo che lasciando tutti felicemente stupiti, fanno il loro ingresso Pippo e Katia per commentare con simpatia e semplicità, insieme ai presenti attoniti, le imprese coraggiose del Divin Codino.

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione