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Il fatto

Condanne pesanti nel processo ai De Rosa per il traffico di stupefacenti

Dieci esponenti della famiglia rom giudicati con rito abbreviato: 16 anni a Giulia "Cipolla", 15 anni e 8 mesi e 13 anni e mezzo ai figli Cesare e Cristian

Pesanti condanne per gli esponenti di vertice della famiglia De Rosa che a distanza di un anno dagli arresti della Polizia, hanno scelto di essere giudicati con rito abbreviato nell'ambito del procedimento penale della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, un'inchiesta che ha documentato gli affari di quella che viene ritenuta un'associazione per delinquere dedita al traffico di sostanze stupefacenti.

Dieci in tutto, rispetto ai quindici indagati iniziali, gli imputati che hanno scelto il rito alternativo, ottenendo quindi con uno sconto di un terzo sulla pena, per i quali il giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Roma, accogliendo le richieste del pubblico ministero Luigia Spinelli, ha pronunciato la sentenza di colpevolezza allo stato degli atti, ossia le risultanze dell'indagine svolta dai poliziotti della Squadra Mobile.


Tra le condanne spiccano senz'altro quelle pronunciate a carico dei personaggi di vertice del sodalizio che gestiva lo spaccio 24 ore su 24 nelle case popolari tra viale Kennedy e via Londra, quartier generale dell'organizzazione. La capo famiglia Giulia De Rosa detta Cipolla è stata condannata a 16 anni di reclusione, 15 anni e otto mesi il figlio Cesare, 13 anni e sei mesi e venti giorni l'altro figlio Cristian, 6 anni e 10 mesi la figlia Francesca. Tra le altre condanne, 8 anni e nove mesi a Leonardo Sciarrillo De Rosa, 6 anni e nove mesi Anna Bevilacqua, 6 anni e 10 mesi Giulia Bevilacqua, 4 anni e due mesi a Rosaria De Rosa e altrettanti al marito Massimo Cavallaro, 4 anni e un mese a Giovina Di Silvio.

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