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Il fatto

Botte e coltellate per uno sguardo di troppo, il ferito è un imputato di Reset

L'uomo colpito dai fendenti non parla, il ventenne si salva dell'arresto e ammette tutto per difendersi

Tutto sarebbe scaturito per uno scambio di sguardi non gradito da uno dei due, ma è concreto il sospetto degli investigatori che in ballo potesse esserci altro. La ricostruzione della lite finita nel sangue in pieno centro, nella tarda mattinata di ieri, è affidata alle sole dichiarazioni del ventenne tunisino che ha rischiato l’arresto, perché non ne vuole sapere di parlare l’uomo con il quale è arrivato alle mani ed è stato poi colpito da lui con serie di fendenti che gli hanno provocato diverse ferite d’arma da taglio. Un atteggiamento che non ha sorpreso gli inquirenti, perché l’uomo finito in ospedale con diverse tagli è Davide Alicastro, latinense di 33 anni con una lunga serie di precedenti alle spalle, impuntato nel processo Reset che in primo grado lo ha visto uscire dal Tribunale di Latina con un’assoluzione dall’accusa, formulata dalla Dda di Roma, di essere stato uno spacciatore inserito nell’associazione mafiosa dei fratelli Travali. Agli agenti della Polizia Locale intervenuti ieri mattina per bloccare il giovane tunisino che lo ha colpito con un taglierino, si è limitato a dire di non essere disposto a parlare. In assenza di altre testimonianze utili, serviva la sua querela per arrestare l’aggressore.
L’episodio si è consumato poco dopo le 11:30 in via IV Novembre. Un primo contatto tra i due sarebbe avvenuto nei pressi dell’incrocio con via Pio VI per poi proseguire all’altezza di via Duca del Mare dov’è avvenuto il ferimento: lì vicino si trovava in quel momento la comandante facente funzioni della Polizia Locale che è stata allertata dai passanti ed è intervenuta, chiedendo l’ausilio delle pattuglie del Comune in servizio in centro anche con personale in borghese. Al loro arrivo Alicastro si aggirava, insanguinato, su via IV Novembre, dove si trovava poco distante anche il giovane tunisino, Said Amari Mohamed, ventenne richiedente protezione internazionale. Dopo le coltellate si erano separati, ma quando i loro sguardi si sono incrociati di nuovo hanno ripreso a discutere animatamente, fino a quando sono stati bloccati dagli agenti, che poco lontano hanno trovato anche un taglierino insanguinato. Il latinense è stato poi soccorso da un’ambulanza che lo ha trasportato in ospedale per le lesioni rimediate, mentre lo straniero è stato portato subito presso il comando della Polizia Locale, da dove a sua volta è stato trasportato in ambulanza presso il pronto soccorso per lesioni rimediate soprattutto al volto. Entrambi sono stati giudicati guaribili con trenta giorni di prognosi.
Indagato per il reato di lesioni personali aggravate, ieri pomeriggio una volta uscito dall’ospedale lo straniero è stato interrogato dagli agenti della Polizia Locale, affiancato dal proprio avvocato. Il ventenne ha dichiarato che ieri mattina stava percorrendo via IV Novembre col proprio monopattino quando il suo sguardo si era incrociato con quello di Davide Alicastro. A detta del giovane tunisino, il 33enne di Latina gli avrebbe chiesto perché lo stesse guardando, poi lo avrebbe colpito con un pugno al volto. I due avrebbero continuato a discutere mentre si dirigevano verso via Duca del Mare, dove sarebbero arrivati nuovamente alle mani. Il ragazzo indagato ha ammesso di avere tirato fuori il taglierino con il quale ha colpito Alicastro, a detta sua per difendersi perché quest’ultimo lo aggrediva ripetutamente: secondo una prima ricostruzione, il latinense avrebbe utilizzato anche un computer portatile per colpire al volto lo straniero. Sul caso è stata avviata un’inchiesta affidata al pubblico ministero Giuseppe Francesco Aiello.
 

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