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Politica

Il tour pontino di Vannacci: "Facciamo di nuovo grande l'Italia"

Da Fondi a Terracina fino a Latina, il parlamentare europeo della Lega incontra i sostenitori del suo movimento

«Rifacciamo grande l’Italia». L’eurodeputato Roberto Vannacci prende in prestito il Maga di trumpiana memoria per rilanciare l’orgoglio patriottico del paese e per motivare i sostenitori che sono venuti a sentirlo a Latina. Un tour tutto sommato fortunato quello del generale, che per la seconda volta arriva nel capoluogo pontino. La prima volta fu per presentare il libro “Il mondo al contrario”. Ieri, invece, al Park Hotel, si presente nelle vesti di deputato europeo della Lega. Niente simboli, però. Perché il generale è un brand a se stante. E o dimostrano i volti dei presenti, quasi nessuno riconducibile all’universo del Carroccio. A rappresentare la Lega c’erano però il capogruppo di Latina Vincenzo Valletta e l’europarlamentare Matteo Adinolfi.


Vannacci arriva nel capoluogo dopo aver iniziato mercoledì sera il suo tour in terra pontina. A Terracina, per la precisione. In un noto ristorante della città il generale è stato accolto dall’assessore comunale Sara Norcia e dal consigliere comunale della Lega Franco Cardinale. Presenti molti giovani e iscritti al movimento Noi con Vannacci egregiamente curato dal senatore Umberto Fusco e dal coordinatore provinciale Paolo Mellano, consigliere comunale a Sabaudia. Così tra una mazzancolla e un soute di cozze, tra un risotto alla crema di scampi e una frittura di pesce, tutto innaffiato da ottimo vino locale, Vannacci s’è intrattenuto passeggiando di tavolo in tavolo, confrontandosi coi presenti sui temi principali delle sue battaglie politiche: sovranità nazionale, sicurezza, politiche per la famiglia.


Sempre ieri mattina il generale ha ripreso da Fondi il tour provinciale, incontrando alcuni operatori del mercato ortofrutticolo. Con loro s’è intrattenuto a discutere delle politiche dell’Unione europea per il settore e sulla necessità di un sostegno per difendere una delle eccellenze della provincia pontina. Poi tappa a Terracina, alla cooperativa La Valle e con quella agricola Garibaldi. Anche qui momenti di confronto con imprenditori e lavoratori per definire le strategie migliori per risolvere le problematiche poste sul tavolo.


In tarda mattinata, invece, l’incontro con i sostenitori e i giornalisti a Latina, al Park Hotel. Il generale entra subito in empatia. «Non è prima volta che vengo qui a Latina ma ho trovato tanto calore e entusiasmo. Penso che a voi stiano a cuore le tematiche che ho esposto nel libro e questo credo sia la cosa più importante. Raddrizzare il mondo è un programma vasto ma stiamo provando a fare qualche cosa di importante». Con lui, oltre a Umberto Fusco e Paolo Mellano, anche il coordinatore regionale di Noi con Vannacci Antonio Scaccia, vicesindaco di Frosinone. Poi passa subito a raccontare il lavoro a Bruxelles, dove vede cose che lo sconcertano. «Accadono fatti che sono per me incomprensibili, ossia parlamentari che votano contro l’interesse nazionale. Ad esempio l’ho visto accadere nella votazione per il budget per gli agricoltori: la sinistra ha votato contro, danneggiando di fatto i nostri produttori agricoli e allevatori. Stessa cosa è accaduta sulla questione del gas dall’Azerbajan: dicono che il governo lì sia fatto di cattivoni, così bisogna dire no al loro gas. Invece quello che compriamo dall’Algeria va bene, lì i diritti umani non li consideriamo. Questo danneggia l’Italia, perché raddoppiano le bollette di luce e gas che paghiamo tutti noi».

Altro capitolo toccato da Vannacci è quello dei giovani, disabituati al coraggio delle scelte. «A un certo momento la società ha rifiutato di allenare i nostri giovani a superare le difficoltà - ha detto il generale - Così è accaduto che a scuola non si può più dare un’insufficienza, perché se no poverino il ragazzo si offende. Non si può dire che una persona non riesce a rendere, a dare un determinato risultato durante le attività che svolge, perché se no diventa discriminatorio. E poi dobbiamo assolutamente dire che tutti sono inclusi, perché tutti devono essere messi nelle stesse condizioni, a prescindere da quelli che sono i risultati e quindi noi facciamo crescere una nuova generazione che non è più abituata che non è più abituata alla vita, che non è abituata al merito». Da qui l’esortazione a reagire, «a fare di nuovo grande l’Europa, ma soprattutto a fare di nuovo grande l’Italia». C’è tempo anche per un piccolo screzio con uno dei presenti, che chiede al generale un parere sul tema dell’Agenda 2030 legata al mondo della scuola. Vannacci risponde che non conosce l’argomento e che si informerà meglio. L’altro si inalbera e se ne va, dicendo che è inaccettabile. Il generale chiosa con un sorriso: «Per fortuna non siamo tutti onniscenti, io se una cosa non la so ammetto di non saperla». Al suo pubblico piace soprattutto per questo, some sussurra una ragazza in prima fila: è genuino.

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