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Ater, Dellapietà: "Un piano Marshall per l'edilizia pubblica"

Il presidente dell’Ater Enrico Dellapietà fa il punto della situazione dell’emergenza abitativa.

Ater, Dellapietà: "Un piano Marshall per l'edilizia pubblica"

«Un piano Marshall per l’edilizia popolare». Il presidente dell’Ater di Latina Enrico Dellapietà è convinto che sia l’unica strada possibile per uscire dall’emergenza attuale. E lo fa numeri alla mano. Perché a fronte dei 5000 alloggi che servirebbero per soddisfare chi è in graduatoria, nel prossimi tre anni Ater ne realizzerà meno di 300. Nonostante i milioni di euro messi a disposizione dai vai Pinqua e Pnrr. Numeri che si commentano da soli.

Cantieri aperti ma non basta
Da due anni alla guida dell’azienda di via Curtatone, Dellapietà traccia un primo bilancio. «Ritengo in primo luogo importante ricordare quel che fa Ater. Noi progettiamo e costruiamo alloggi di edilizia popolare. Mentre l’assegnazione la facciamo con nostre graduatorie per le case a canone calmierato, mentre per gli alloggi pubblici Erp le graduatorie di riferimento sono quelle dei comuni. Sempre l’Ater si occupa della gestione dei contratti di locazione e della manutenzione e riqualificazione del patrimonio immobiliare». L’emergenza abitativa però è una grande criticità con una richiesta che supera i 5 mila alloggi in tutta la provincia. «Siamo davanti a una situazione molto complessa – ammette Dellapietà – rispetto alla quale Ater ha spesso le mani legate, suo malgrado. Le nostre entrate, al netto dei finanziamenti che intercettiamo, sono rappresentate dai canoni d’affitto e come è facile immaginare questi soldi non sono sufficienti a garantire nemmeno l’ordinaria manutenzione, figuriamoci la realizzazione di nuovi alloggi». I problemi nascono dal passato. «A metà degli anni novanta si decise di abolire il prelievo Gescal nelle buste paga e questo ha creato un enorme vuoto nelle casse delle Ater. A mio avviso è necessario un grande progetto da parte dello Stato per l’edilizia popolare».

Gli interventi in corso: i cantieri Pnrr
Infatti, nonostante gli stanziamenti arrivati con Pnrr e altre iniziative, l’Ater riuscirà a completare meno di 300 appartamenti entro il prossimo triennio. «A Latina città stiamo realizzando 24 alloggi in via Selene, di cui 4 per domotica; in via Virgilio ci saranno 19 appartamenti, mentre con A Gonfie Vele ne avremo 35 a canone calmierato con il primo stralcio. Col secondo stralcio è invece prevista una torre residenziale. Negli altri comuni – prosegue Dellapietà – abbiamo 24 alloggi a Pontinia, 15 a Cori e 11 a Sonnino». Il totale del finanziamento ottenuto da Ater è di 76,7 milioni di euro, i lavori in corso hanno un valore di 57 milioni. «Numeri importanti – afferma ancora il presidente – ma che non sono sufficienti a risolvere l’emergenza casa>. Una goccia nel mare, vien da dire, a fronte dei circa cinquemila alloggi necessari. <Siamo comunque orgogliosi – dice il presidente Dellapietà – di aver avviato tutti i cantieri legati ai finanziamenti del Pnrr. Non è una cosa scontata».

Manutenzione e nuovi investimenti
Solo per mettere in fila un po’ di numeri, in questi due anni gli interventi di manutenzione sono stati circa 2000 negli alloggi Ater, mentre sono stati assegnati 120 alloggi di risulta sempre nello stesso periodo. Un altro grande problema è quello della morosità. A quanto si attesta? «I dati che abbiamo aggiornati al 2024, ci dicono che la morosità è attorno al 25% per gli appartamenti Erp, al 19,75% per i canoni calmierati, al 31,39% per i locali commerciali e al 19,75% per gli alloggi gestiti per conto del Comune».

Il patrimonio immobiliare
Attualmente, stando ai dati forniti da Ater Latina, l’azienda è proprietaria di 6974 alloggi in tutta la provincia. Di questi, 6689 sono edilizia residenziale pubblica (Erp), 177 a canone calmierato, 108 gestiti per il Comune. 262 sono gli alloggi occupati abusivamente, pari al 3,76%.

Recupero dei centri storici
Undici progetti in altrettanti comuni della provincia per il recupero urbanistico e la riqualificazione del patrimonio abitativo dei centri storici. Si tratta di un altro impegno che l’Ater ha preso con i comuni per aiutarli in questo tipo di interventi. «Ne siamo molto orgogliosi. Nei prossimi anni aiuteremo le amministrazioni locale nel recupero del patrimonio immobiliare dei loro centri storici. Perché la mission di Ater non è solo la realizzazione degli alloggi popolari ma anche la rigenerazione urbana. Tra l’altro – aggiunge Dellapietà – stiamo lavorando all’organizzazione di un evento targato Federcasa per parlare proprio di rigenerazione urbana»

I 500 mila euro post bomba
La bomba alle case Ater di qualche mese fa ha creato non pochi danni strutturali. E tornando al tema delle risorse disponibili, Dellapietà spiega che «senza un contributo straordinario non saremmo mai riusciti a effettuare interventi. Per questo presi carta e penna nei giorni successivi e mandai una richiesta all’assessorato regionale competente al fine di ottenere delle somme straordinarie. Devo dire che l’amministrazione Rocca è stata sensibile ai nostri problemi e abbiamo ottenuto quel finanziamento da mezzo milione». Come sarà impiegato? «Saranno utilizzati per interventi di manutenzione al lotto 49 dove è esplosa la bomba, al lotto 46 dove c’è stato un recente incendio e alle cosiddette case Arlecchino per varie riparazioni».

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