Sanità
10.04.2025 - 18:21
L’equipe di Chirurgia Pediatrica dell’ospedale San Camillo di Roma salva una neonata di cinque mesi con una tecnica mini-invasiva all’avanguardia. L’obiettivo era semplice e allo stesso tempo estremamente complesso: permettere alla piccolissima paziente di tornare il prima possibile tra le braccia della sua mamma, senza interrompere quel legame unico e prezioso che si crea nei primi mesi di vita. Per questo l’equipe guidata dal dottor Vito Briganti ha eseguito un intervento mini-invasivo su una lattante di cinque mesi e poco più di 8 kg di peso, affetta da neuroblastoma, un tumore maligno del surrene diagnosticato già in epoca prenatale. L’operazione, eseguita inizialmente con tecnica laparoscopica e completata con un approccio mini-laparotomico, ha consentito l’asportazione completa della massa tumorale con un’incisione di appena 4 centimetri. Grazie a una chirurgia “su misura” e a un’équipe altamente specializzata, l’intervento è stato condotto in soli novanta minuti, senza necessità di un passaggio in terapia intensiva post-operatoria, tanto che la bambina è potuta tornare nel reparto poche ore dopo l’operazione e ha ripreso a nutrirsi in tempi rapidi.
A rendere possibile questo risultato è stata l’interazione tra più figure altamente specializzate: oltre al Dott. Briganti, hanno operato le dottoresse Lucia Oriolo e Giorgia Contini. Inoltre, fondamentale il contributo dell’équipe anestesiologica pediatrica – le dottoresse Roberta Toto, Giulia Lanini e Giulia De Fazio – che ha affrontato con successo la complessità dell’accesso venoso, impiegando tecniche eco-guidate sia in fase pre-operatoria sia il giorno dell’intervento. Determinante anche il supporto del Blocco Operatorio Elettivo (BOE), in particolare della strumentista Tiziana Aurino e dell’infermiera di sala Donatella Racioppi. Le tecniche chirurgiche utilizzate, infatti, hanno richiesto un grande impiego di strumentario, una conoscenza approfondita nella preparazione dell’intervento, una colonna laparoscopica pediatrica adattata alle dimensioni della piccola paziente e strumenti chirurgici pensati per neonati.
L’intervento, condotto in anestesia generale con monitoraggio avanzato, ha garantito un perfetto equilibrio emodinamico e metabolico. Per il controllo del dolore post-operatorio, è stato eseguito un blocco nervoso sottocostale eco-guidato, riducendo l’uso di analgesici e favorendo un recupero più dolce. Durante tutto il percorso, è stato garantito un ambiente sereno e sicuro alla piccola: l’induzione e il risveglio tra le braccia della madre, sono stati condotti con grande delicatezza. L’intervento ha assicurato non solo efficacia clinica, ma anche un impatto estetico minimo, confermando l’eccellenza del San Camillo nel campo della chirurgia pediatrica mini-invasiva. “Questo intervento rappresenta un’importante conquista per la nostra équipe. La possibilità - afferma il dottor Briganti, chirurgo responsabile - di eseguire un’operazione così complessa con un approccio mini-invasivo è la dimostrazione dei significativi progressi nella chirurgia pediatrica. Ridurre il trauma chirurgico nei pazienti così piccoli è essenziale per garantire una ripresa più rapida e meno dolorosa. Il successo di questo intervento è frutto di un lavoro di squadra straordinario, che ha coinvolto chirurghi, anestesisti, infermieri e il personale del Boe. Continueremo a lavorare con lo stesso impegno per offrire ai nostri piccoli pazienti le migliori cure possibili”.
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