LâAssociazione âAnxur-Tarracinaâ, a un anno dalla sua costituzione a opera di Bruno La Mela, Andrea Longo e Paolo Alberto Giannetti, presenta come primo risultato della sua attività lâaver reso nuovamente visibile, dopo molti anni, la âgrande conserva imperialeâ in località Salissano. Lâassociazione ha infatti liberato la struttura dalla fitta vegetazione invasiva che oltre ad impedirne la vista la rendeva inavvicinabile. Conosciuta solo attraverso unâimmagine e una breve descrizione in âForma Italiae â Anxur-Tarracinaâ di G.Lugli del 1926, ripresa ne âLâacqua e il territorioâ di A.DâOnofrio, è legata alla realizzazione dellâAcquedotto di S.Lorenzo dellâAmaseno (II sec. d.C.), fa parte di quei manufatti realizzati nel periodo romano, dalla repubblica allâimpero, atti allâapprovvigionamento idrico di quella porzione del territorio di Terracina denominato fin dallâantichità âLa Valleâ. Lâinteresse di La Mela per la storia archeologica di Terracina lo portò nel gennaio 2013 a localizzarla, ma la fitta vegetazione che la ricopriva lo indusse alla decisione di volerla mettere âin luceâ, nonostante le notevoli dimensioni. La presentazione del lavoro, con informazioni più specifiche, si trovano sulla pagina Facebook dellâAssociazione âAnxur-Tarracinaâ, su cui nel tempo verranno presentati altri âbeni archeologiciâ, anche âminoriâ, per lo più poco noti o sconosciuti a Terracina, questo perché una delle attività dellâAssociazione è quella di non volersi fermare alla sola conoscenza âarcheologicaâ della città riducendola al Centro storico alto, la Via Appia antica e lâarea archeologica del Tempio di Venere.
I beni archeologici riemergono da erbacce e degrado
I beni archeologici riemergono da erbacce e degrado
Terracina - Terracina