L'intervista
02.03.2025 - 17:00
Riccardo Viola con Elena Palazzo
Una famiglia importante, di quelle che hanno fatto la storia dello sport italiano e, in particolare, del calcio capitolino, sponda Roma. Radicata, come e più di altre, sul nostro territorio, perché il grande Dino Viola, padre di Riccardo, amava portare a termine le proprie trattative di mercato, facendosi “coccolare” dal mare e dalle dune di Sabaudia, nonché dalla bellezza del Circeo. Riccardo, suo figlio, ha salutato la fine del proprio mandato come presidente del Coni Lazio, con la consegna delle benemerenze 2022. Lo ha fatto al Centro di Preparazione Olimpica “Bruno Zauli” di Formia, un’oasi di sport che tutto il mondo ci invidia.
«Nell’ambito dei progetti CONI - ci ha spiegato - credo che una delle iniziative più belle e importanti sia quella legata ai Centri Estivi Educamp. Sabaudia, da sempre, ha rappresentato per noi un punto di riferimento: prima la Marina, poi il Gruppo Sportivo delle Fiamme Gialle. Con loro siamo riusciti a creare dei grandi momenti di aggregazione e partecipazione. In tutti questi anni e, soprattutto, di fronte a questa riforma, continuo a difendere il brand CONI. La risposta più bella l’hanno data i 500 ragazzi che hanno partecipato ai Centri Estivi. Sapevano che si parlava di CONI, di quei valori che la nostra storia ha tramandato nel tempo. Quando al singolo bambino consegnavi la medaglia, per lui era come aver vinto un’Olimpiade».
Una storia fatta di grandi momenti e risultati eccezionali con la terra pontina a supportare a dovere ogni vostra iniziativa.
«Latina e tutta la provincia, da questo punto di vista, hanno rappresentato e rappresentano un comun denominatore importante. Sabaudia, il lago di Paola, il mondo del remo, le medaglie olimpiche e mondiali: tutto questo ha significato tanto per noi e per lo sport italiano».
In questi anni si sono vissuti momenti di condivisione e aggregazione: quello più̀ bello della presidenza Viola legato a questa terra?
«E’ legato senza ombra di dubbio all’acqua. Al lago di Paola, meraviglioso e vincente, come al Golfo di Gaeta e Formia, dove il mondo della vela è sempre stato di casa, ma dove le luci delle luminarie hanno acceso il cuore di tutti noi, anche e soprattutto il mio. Latina, il comune capoluogo, ha rappresentato un momento importante con la nascita dei licei scientifici a indirizzo sportivo. Insieme a Minturno, l’ultimo arrivato, hanno rappresentato momenti importanti della mia vita di presidente del Coni Lazio».
Un rammarico finale, però, c’è.
«Mi ero inventato la consegna di queste benemerenze sulla barca che ci avrebbe portato questa mattina (ndr, ieri) a Ponza. Purtroppo non è stato possibile e abbiamo dirottato il tutto sul Centro di Preparazione Olimpica ‘Bruno Zauli’ di Formia, la casa per eccellenza dello sport italiano ed internazionale. Un fiore all’occhiello del nostro movimento, con quella via, all’interno, dedicata all’immenso Pietro Mennea, al quale anche la ‘mia’ Roma dovrebbe pensare».
Cosa farà ora Riccardo Viola? Tornerà al “vecchio” amore dell’editoria?
«Intanto mi godo questi ultimi mesi di presidenza e, soprattutto, questa consegna delle benemerenze che per me ha sempre un significato particolare. Avrò modo e tempo per pensare, ma l’idea di tornare a fare l’editore è un qualcosa che stuzzica, e non poco, la mia fantasia».
Latina, Sabaudia, San Felice Circeo, Gaeta, Formia, insomma tutta la provincia pontina. Un legame profondo per Riccardo e la famiglia Viola.
«Molto più che un semplice luogo di villeggiatura per uno, come me, che viene da Roma. Una terra amica, dove lo sport è di casa e dove i ricordi da tramandare ai posteri, sono davvero tanti».
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