Calcio, il fatto
22.03.2025 - 18:50
Amore finito tra i tifosi del Terracina e la squadra
Riparte il campionato di serie D. Il rush decisivo fatto di sette giornate che decideranno le sorti di Terracina ed Anzio, protagoniste loro malgrado in negativo del girone “G” e che nell’imminente primavera sperano di trovare il colpo di coda giusto dopo tante delusioni. La vigilia dell’incontro in programma domenica 23 marzo alle ore 14.30 sul campo della Lodigiani (arbitro Gambacurta di Enna) è stata tutt’altro che semplice in casa terracinese, per mezzo di un fine settimana a dir poco teso e caotico, e sotto certi aspetti prevedibile fino ad un certo punto. Il clima positivo e festoso che si era respirato nei giorni scorsi a ridosso dei festeggiamenti per il centenario del club, alla presenza di pubblico e di tanti calciatori del passato, è di fatto evaporato dopo i momenti di tensione che si sono vissuti l’altro ieri con la presenza allo stadio di un nutrito gruppo di tifosi che hanno fatto sentire voce e peso ai presenti durante le ultime sedute di allenamento. In un pomeriggio tutt’altro che facile si è inserita anche l’uscita di scena di Antonio Palo, (il tecnico che era appena tornato a gran voce al timone dei biancocelesti dopo il breve interregno di Eduardo Imbimbo) anch’ egli vittima di un pomeriggio assai concitato e che ha lasciato l’incarico. Pronto ad essere rilevato da Angelo D’Amico, il giovane allenatore in seconda che a sua volta era stato allontanato poco più di un mese fa. Ed il compito che attende l’ex difensore e nazionale di beach soccer, sotto il profilo squisitamente tecnico, non è certo facile: ultimo posto e cinque sconfitte di fila sul groppone, gara in vista in casa di una compagine in piena bagarre play out. Per non parlare delle difficoltà di natura pratica e logistica e della diffusa sfiducia, unita a malessere e tensioni, che si vanno ad aggiungere alla presa di posizione dei tifosi della Curva Mare. I quali, con una loro nota, hanno fatto intendere di non voler più seguire il Terracina in casa, né in trasferta, chiedendo nel contempo che la dirigenza consegni di fatto la società all’Amministrazione comunale. Ambiente non certo ideale per provare a guadagnare la salvezza.
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