Cerca

Il fatto

Due ricorsi contro le interdittive antimafia

Al Tar di Latina la discussione sulle aziende Nuova Tesei Bus e Laziale Scavi che hanno richiesto la sospensiva. Il collegio si riserva, si attende la decisione

Il Tar dice no allo stop alla centrale a biomasse

Le società Nuova Tesei Bus e Laziale Scavi presentano ricorso al Tar contro l’interdittiva antimafia emessa dal Prefetto di Latina a seguito dell’inchiesta Assedio. Nella giornata di ieri davanti alla prima sezione della sezione distaccata di Latina si sono svolte le discussioni rispetto alle richieste di sospensiva depositate: entrambe le aziende chiedono l’annullamento del provvedimento interdittivo e la Nuova Tesei Bus ha inoltre impugnato il decreto del 10 ottobre 2024 della Prefettura che ha sottoposto la società alla misura della straordinaria e temporanea gestione.

Durante l’udienza gli avvocati hanno esposto le ragioni dei loro assistiti e al termine del dibattimento il collegio della prima sezione del Tribunale amministrativo (composto dai giudici Savoia, Romano e Torano) ha preso tempo per decidere rispetto alle richieste di sospensiva. La Camera di Consiglio dovrebbe comunque sciogliere a breve la riserva, mentre nei giorni scorsi il presidente Riccardo Savoia ha accolto con decreto la richiesta di sospendere l’efficacia immediata per Tesei Bus.


Le interdittive antimafia nei confronti delle aziende sono state emesse dalla Prefettura il 19 settembre e il 2 ottobre 2024 come conseguenza dell’inchiesta Assedio, visto che sia Fabrizio Antolini della Laziale Scavi e Urbano Tesei (riconducibile alla Nuova Tesei Bus) sono indagati, su quest’ultimo inoltre pende anche un provvedimento di divieto temporaneo a contrattare con la pubblica amministrazione.

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione