Il fatto
19.04.2025 - 08:00
Il Governo ha sciolto il Consiglio comunale di Aprilia per infiltrazione mafiosa.
La decisione, attesa da diverse settimane, è arrivata nel giorno più inaspettato, ovvero poco prima delle festività di Pasqua, quando ormai tra gli addetti ai lavori era maturata la convinzione che la città di Aprilia potesse andare al voto il 25 e il 26 maggio e in tanti stavano già preparando le liste. Invece nella seduta di ieri pomeriggio il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ha decretato lo scioglimento del Comune e il commissariamento per 18 mesi. Una decisione sulla quale ha pesato la relazione che il Prefetto di Latina, Vittoria Ciaramella, ha inviato al Ministro dell’Interno dopo il lavoro di 6 mesi svolto dalla Commissione di accesso composta dal vicario del Prefetto di Latina Monica Perna, dal vicecapo di gabinetto della Prefettura di Latina Daniela Abbondandolo, dal tenente colonnello Antonio De Lise comandante del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Latina, dal dirigente superiore della polizia di Stato Luca Vattani e dal sottotenente della Guardia di Finanza di Aprilia Leopoldo Festa.
La Commissione si è insediata nel Comune di Aprilia nel luglio 2024, pochi giorni dopo l’arresto del sindaco Lanfranco Principi (poi dimessosi) accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e scambio politico-elettorale nell’ambito dell’operazione Assedio, un’inchiesta della Dda che ha portato all’emissione di 20 misure cautelari nei confronti degli esponenti del sodalizio capeggiato da Patrizio Forniti, sfuggito all’arresto e ricercato dal 3 luglio insieme alla moglie Monica Montenero. Secondo gli inquirenti ci sarebbe lui al vertice della “mafia autoctona” che controllava gli affari ad Aprilia, penetrando anche nel tessuto imprenditoriale e politico della città.
Il futuro: il Comune commissariato 18 mesi
Nella stessa seduta il Consiglio dei Ministri ha inoltre sciolto i Comuni di Caserta, Badolato e Casabona (quest’ultimi due della Calabria). A questo punto per Aprilia si prospetta un commissariamento di 18 mesi, potenzialmente prorogabili, mentre si interromperà il commissariamento ordinario nel quale si trovava l’Ente di piazza Roma a seguito delle dimissioni di tutti i consiglieri comunali presentate lo scorso 8 luglio. Inoltre decadranno gli incarichi di nomina sindacale, come per esempio il segretario generale del Comune di Aprilia, mentre al posto dell’attuale Commissario straordinario verranno nominati altre tre commissari che avranno il compito di gestire l’Ente comunale per il prossimo anno e mezzo. Ciò non vuol dire automaticamente che il Prefetto Paolo D’Attilio lascerà gli uffici di piazza Roma, perché potrebbe essere riconfermato nella gestione commissariale per dare continuità all’attività amministrativa svolta in questi mesi.
Il triste primato:
primo Comune in provincia sciolto per mafia
La giornata di ieri passerà alla storia per un triste primato: quello di Aprilia è il primo Comune in provincia di Latina sciolto per mafia. In passato, nel 2009, una richiesta di scioglimento venne avanzata per il Comune di Fondi dall’allora ministro dell’Interno Roberto Maroni, che per due volte presentò la proposta al Consiglio dei Ministri, ma in quel caso le dimissioni in blocco dei consiglieri il giorno prima della seduta bloccarono l’iter. Tuttavia per i territori limitrofi ad Aprilia non si è tratta di una novità: il 10 dicembre 2022 (sempre su impulso del Ministro Matteo Piantedosi) sono stati sciolti per infiltrazione mafiosa i Comuni di Anzio e Nettuno, che solo da pochi mesi sono tornati ad avere un sindaco e un Consiglio comunale eletto. Per Nettuno tra l’altro si tratta della seconda volta, visto che un primo scioglimento si verificò nel 2005. Un triangolo, quello rappresentato da Aprilia, Anzio e Nettuno sul quale da tempo lavorano procura antimafia e forze dell’ordine, dimostrando una grande attenzione nel contrasto alla criminalità organizzata e alle infiltrazioni all’interno della pubblica amministrazione.
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