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Ambiente

Indagine sugli sversamenti di reflui industriali, nuovi accertamenti nell’impianto Acea

Verifiche di Nipaaf e Arpa nel sito di via Le Ferriere su richiesta del pm, eseguiti dei prelievi di campionamento dei rifiuti originati dal processo produttivo

Aprilia, indagine sull’impianto rifiuti di Cossira: deferiti l’amministratore delegato e il direttore

Nuovi accertamenti dei Carabinieri Forestali del Nipaaf e dell’Arpa nell’impianto di rifiuti dell’Acea Ambiente Aprilia (ex Kyklos). Martedì mattina c’è stato un sopralluogo nel sito industriale di via Le Ferriere, accertamenti richiesti dal pm Giuseppe Miliano rispetto al caso del presunto inquinamento constatato ad agosto di quest’anno, quando si registrò una sversamento di reflui industriali che ha interessato anche dei terreni agricoli confinanti.

Per questo la polizia giudiziaria e il personale dell’Arpa Lazio hanno eseguito prelievi e campionamenti dei rifiuti liquidi originati dai processi produttivi dell’impianto, che si occupa del trattamento dei rifiuti organici. Nel corso della giornata sono stati prelevate anche delle porzioni di terreno. Un’attività che non è sfuggita nemmeno ai residenti della zona. Con molta probabilità il magistrato vuole approfondire alcuni aspetti al momento poco chiari, ma soprattutto verificare se ci sia stato un eventuale danno ambientale.
Alcuni giorni fa proprio i militari del Nipaaf del Gruppo Carabinieri Forestale - nell’ambito dell’attività d’indagine coordinata dalla Procura di Latina - erano intervenuti nel sito industriale dove venivano segnalati odori molesti. In quella circostanza vennero registrate diverse violazioni in ambito ambientale riconducibili allo scarico non autorizzato sul suolo di reflui originati dal processo produttivo, alla mancata adozione di sufficienti ed efficaci sistemi diretti all’abbattimento delle esalazioni maleodoranti provenienti dall’impianto nonché alla non corretta gestione di rifiuti speciali. Per questo motivo l’amministratore delegato dell’azienda e il direttore dell’impianto sono stati denunciati. In quell’occasione erano stati anche sequestrati i registri di carico e scarico al fine di tracciare le quantità di percolato smaltito dall’azienda.

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