Nel corso della mattinata di ieri, i finanzieri del Comando provinciale di Roma hanno eseguito delle misure cautelari personali nei confronti di nove persone, chiudendo il cerchio attorno all’indagine “Servizio globale”, grazie alla quale è stato scoperto un sistema che sarebbe stato dedito all’importazione illecita di olio lubrificante in evasione d’imposta, oltre che all’emissione di false fatture.

Un’indagine durata diverso tempo e che è arrivata fino a Pomezia, dove si troverebbe la società che commercerebbe prodotti e accessori per automobili realmente destinataria degli oli lubrificanti, gestita da due fratelli, arrestati nell’ambito dell’indagine e con uno di loro finito ai domiciliari. «Il sistema illecito ideato prevedeva la costituzione di società ‘cartiere’, del tutto prive di effettiva consistenza aziendale ed intestate a meri prestanome, che venivano interposte tra i fornitori comunitari di olio lubrificante proveniente da Francia, Germania, Lituania, Belgio e Polonia, ed il reale destinatario del prodotto, cioè la società attiva nel territorio di Pomezia nel settore della commercializzazione dei prodotti ed accessori per automobili.

In tal modo - hanno spiegato le Fiamme gialle - l’onere fiscale dell’importazione veniva fatto gravare interamente sulle società ‘cartiere’ interposte che, dopo aver operato per un breve periodo di tempo sotto il controllo occulto dei fratelli e di un loro sodale, erano destinate a scomparire senza lasciare alcuna traccia e senza versare alcuna imposta all’erario».

Eseguite ieri mattina nove misure cautelari, sette persone sono agli arresti. I prodotti destinati a sud di Roma.