Altro che piccoli accorgimenti. Per chi organizzerà sagre e feste di piazza sono tempi duri. Lo sostiene il gruppo di opposizione Lenola Movimento Civico. "Parliamo della delibera che introduce alcuni obblighi nella gestione dei rifiuti per i responsabili delle sagre. L’amministrazione comunale li ha definiti piccoli e semplici accorgimenti. A parole, ma con apposito atto, e quindi ufficialmente, la maggioranza consiliare scrive di tutto e di più. Il responsabile - specifica Lenola Movimento Civico - dovrà indicare sul materiale informativo e promozionale della manifestazione tutte le azioni intraprese per la riduzione e per la differenziazione dei rifiuti, nonché l’uso dei materiali riciclabili o riutilizzabili. Concluso l’evento, il responsabile dovrà trasmettere al comune una relazione che spieghi sinteticamente le attività svolte, specificando la qualità e la quantità dei rifiuti prodotti, indicando inoltre le diverse tipologie raccolte e un bilancio complessivo sulla gestione degli stessi. Di seguito il comune trasmetterà tale relazione entro cinque giorni all’Area Ciclo Integrato Rifiuti della Regione Lazio. Siamo curiosi di vedere quante ne invieranno.
Come pure siamo curiosi di vedere come verranno effettuati i controlli obbligatori da parte dei vigili nelle serate dedicate alle sagre. Nell’ambito di un complicato lavorìo, il vigile dovrà verificare l’altrettanta complicata attestazione dell’associazione riguardo alla “quantità dei rifiuti prodotti” e alle “diverse tipologie dei rifiuti raccolti”. A quel punto il vigile, al quale dovrà essere inevitabilmente pagato lo straordinario notturno, potrà mai accettare dall’organizzatore dell’evento una dichiarazione forfettaria contravvenendo egli stesso al regolamento? Di fronte ad una situazione macchinosa, francamente non riusciamo a capire come si faccia a dire che nessuno verrà sanzionato se non chiudendo un occhio".

Secondo la minoranza c'era la possibilità di evitare che questo accadesse. "Eppure bastava ascoltare l’opposizione che chiese di adeguare la delibera. Questo nostro ragionamento nasceva da semplici valutazioni. Non si possono scrivere regole capestro quando non si sa di poterle far rispettare, e soprattutto quando si possono benissimo semplificare in quanto dettate da indirizzi non rigorosi".