Era importante arrivare a un documento politico che, in modo unanime, mostrasse lâorientamento del Consiglio comunale di Fondi affinché la Regione riprendesse in mano il progetto di realizzare un museo del Neorealismo in città . Risultato portato a casa dalla giunta del sindaco Salvatore De Meo, ma solo a conclusione di un dibattito che ha fatto emergere più di qualche dubbio sulla concreta possibilità di dare vita a quello che è stato considerato un piccolo grande âgioielloâ culturale. Un sogno coccolato, accarezzato fino a sfumare allâultimo momento proprio quando tutto sembrava fatto. Il nodo riguarda la sede scelta per ospitare il museo, lâex convento di San Domenico.Â
Come è noto, per il museo del Neorealismo sembrava essere arrivati al dunque. La giunta regionale del Lazio lo scorso luglio aveva inserito nel documento collegato alla legge finanziaria un articolo appositamente dedicato allâistituzione del museo. Di più: aveva previsto il suo assetto organizzativo, la creazione di un comitato scientifico assegnando anche una somma di 400 mila euro per tre anni (fino al 2018). Sembrava fatta, Fondi sarebbe diventata un polo culturale di riferimento a livello nazionale e internazionale per la corrente artistica del Neorealismo ma, tutto a un tratto, è sopraggiunto un brusco cambio di rotta. Nel passaggio tra la commissione Bilancio e lâaula del Consiglio regionale, lâarticolo è stato ritirato. Qualcuno ha spinto per rimuovere quel punto e alla fine non se nâè fatto nulla; mentre dal Comune tentavano di farsi sentire. Da qui, lâintenzione di produrre un documento politico di formale protesta per fare pressing sulla Regione. Atto effettivamente votato allâunanimità nellâultima seduta.
Ma câè una questione che resta aperta: la location per realizzarvi il museo è effettivamente idonea? A portare la vicenda a galla è stata lâopposizione e in particolare il consigliere del Movimento 5 Stelle Appio Antonelli. Il quale ha chiarito che la ristrutturazione dellâex convento da parte della Regione è stata legata a contributi vincolati alla destinazione dellâimmobile, una volta reso di nuovo fruibile. In sostanza si prevedeva un utilizzo per finalità relative a tematiche ambientali. Nulla a che fare, insomma, con la seppur pregevole iniziativa del museo del Neorealismo. Tutto finito? Macché. Di fronte a una questione che resta aperta, lâassessore allâUrbanistica Claudio Spagnardi ha prospettato la possibilità di aggirare lâostacolo. Superati i 10 anni dallâassegnazione dei contributi, il vincolo della destinazione del finanziamento può decadere. Un nodo che spetterà alla Regione sciogliere. Nel frattempo lâamministrazione ha voluto lanciare un segnale chiaro, chiedendo al Consiglio della Pisana di riprendere in mano il progetto e trovare - come ha ribadito il sindaco De Meo - una coerenza normativa e finanziaria per portare avanti unâidea che farebbe di Fondi un polo culturale di primissimo livello.Â