La perizia del consulente del tribunale riconosce all’imputato una sostanziale capacità di intendere e volere. A conclusioni opposte sono arrivati invece gli accertamenti compiuti dal perito di parte nominato dalla difesa. Nuovo round in tribunale ieri davanti ai giudici della Corte d’assise d’Appello di Roma, dove si celebra il processo di secondo grado che vede imputato il 58enne di Itri Giuseppe Ruggieri. In primo grado l’operaio è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio dell’enologo veneto Ulrico Cappia, ucciso con un colpo di pistola e poi bruciato nella sua auto nel settembre del 2013. Da parte degli avvocati è stata anche avanzata un’ulteriore richiesta istruttoria per compiere un esperimento giudiziale ai fini della verifica della compatibilità dei tempi e della via di fuga rispetto a quanto sostenuto dagli inquirenti. 

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