«E' difficile, è una battaglia contro la burocrazia ma è una sfida avvincente e possibile. Per questo lo rifarei». Così Aldo Braca, presidente e amministratore delegato di BSP Pharmaceuticals, ieri mattina ha illustrato la sua esperienza di trasformazione del sito ex Gambro che oggi ospita lo stabilimento Bsp. Una storia a lieto fine nell'ambito del convegno dedicato al «recupero delle aree industriali dismesse, il caso Lazio» organizzato dal Cru Unipol Lazio all'interno del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2020 promosso da Asvis .

L'incontro è stato aperto dal Presidente del Cru Lazio (Consiglio regionale Unipol), Alberto Civica, che ha illustrato l'idea di fondo dell'iniziativa, ossia quella di arrivare ad una riconversione condivisa e sostenibile delle aree industriali dismesse. Progetto seguito già da un po' di anni dal Presidente del Consorzio Industriale Roma Latina, Cosimo Peduto che ieri ha ribadito la volontà di contribuire a dare una «nuova opportunità e una nuova vita alle aree dismesse seguendo un percorso che si è rivelato virtuoso per il caso Bsp». «Siamo riusciti a stimare il valore dei fondi pubblici assegnati ai siti oggi abbandonati per le imprese che vi si son insediate - ha detto Peduto - e si tratta di un passaggio molto importante perché quegli investimenti vengono detratti dal valore delle aree che si possono sottoporre a questo speciale procedimento espropriativo ai fini della trattativa con i nuovi soggetti interessati. Ciò consente di riutilizzare spazi vasti senza consumo ulteriore di suolo, il che è uno degli obiettivi del recupero dei siti dismessi tenendo ben presente i criteri di sostenibilità ambientale. In tutta la provincia di Latina esistono 400 aziende attualmente catalogabili come dismesse, per le quali sono stati investiti 700 milioni di euro complessivi di fondi pubblici». Di sostenibiltà anche occupazionale ha parlato invece l'assessore al lavoro e ai diritti della Regione Lazio, Claudio Di Berardino, che ha anche dichiarato di aderire all'idea di un riuso di questi spazi lasciati inutilizzati dopo la deindustrializzazione. Per il Presidente della Provincia, Carlo Medici, l'obiettivo deve essere quello di «riqualificare l'ambiente e l'immagine del nostro territorio che conta molto su un'altra ‘industria' importante, quella turistica su cui c'è molto da lavorare».

Mettere insieme varie competenze per riqualificare le aree industriali secondo le esigenze del territorio è stato il concetto espresso da Marisa Parmigiani, Head of Sustainability and Stakeholder management Unipol Gruppo, che ha illustrato le linee guida attuate già in alcuni territori volte «non solo a riutilizzare degli spazi in un modo diverso da ciò per cui sono stati pensati, ma farlo pensando a lungo termine e in base alle nuove e specifiche esigenze sia economiche che sociali di un determinato territorio e ciò è possibile solo con la partecipazione di tutti gli attori che seguono il progetto». Di ritorno ad una diversa «filosofia di uso degli spazi, dei servizi e della progettazione», ha parlato anche Cecilia Cellai del segretariato Asvis (Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile), che ha promosso l'incontro di ieri e il Festival delle città sostenibili nel quale è inserito.