La terra conserva nasconde e protegge la storia di Satricum, un sito che ha ancora molto da raccontare. Sono passati ormai molti anni dalla prima campagna di scavo nell'area archeologica di Satricum, circa 43, tutte le ricerche sono state guidate con passione dalla professoressa Marijke Gnade dell'Università di Amsterdam. Gli scavi annuali riservano sempre nuove sorprese, tasselli di storia utili per la ricostruzione di un tessuto insediativo articolato e complesso. Questi tasselli la Gnade li ha voluti condividere con la città di Latina in una conferenza che si è tenuta ieri sera nel Circolo Cittadino.
Gli ultimi due anni di scavi si sono concentrati nell' area della tenuta di Casale del Giglio, dove sono emersi i resti di una grandiosa villa di età imperiale. I resti, portati alla luce meticolosamente sono stati mostrati ai presenti con delle foto, alle immagini si è affiancato il racconto, anche con dei simpatici aneddoti, della professoressa olandese. Lo scavo è ormai di 2500 mq e corrisponde, probabilmente, alla metà della reale dimensione della struttura, la Gnade, sostiene che in realtà la villa abbia un'estensione di circa 5000mq. Prima il tempio di Mater Matuta, la ricercatrice olandese era venuta per "ripulirlo", poi il sito pre-romano, l'acropoli e poi la necropoli dei Volsci (sono circa 200 le tombe rinvenute).
Ma le sorprese scavando nella terra ci sono sempre, la Gnade raccolta l'emozione di aver ritrovato una strada di una larghezza di ben 6 metri da lei soprannominata "l'autostrada di Satricum", poi parla della città dei Latini e della villa di cui identifica dettagliatamente ogni ambiente. Alla struttura si aggiunge anche il ritrovamento di un'area funeraria dell'alto Medioevo, realizzata proprio sui resti della villa, ormai abbandonata. La terra ha coperto strato dopo strato la storia di popolazioni diverse che si sono insediate nel territorio. L'impegno dell'amministrazione per voce di Fabio D'achille è quello di continuare a valorizzare e far rivivere questo prezioso sito.