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Il portico buio nel salotto della città. La protesta dei commercianti

Il tratto di Corso compreso tra via Gramsci e via Costa è privo di illuminazione da diversi anni. Comune immobile

Il portico buio nel salotto della città. La protesta dei commercianti

In Comune si danno anche da fare per trovare il modo di supportare la categoria dei commercianti in un momento difficile come quello attuale, ma accanto a iniziative pregevoli come quella di scomodare il ministro per invocare una norma capace di consentire agli enti locali di praticare una riduzione dei tributi per le attività costrette al distanziamento e compresse negli orari di apertura e chiusura, ci sono sviste clamorose e intollerabili. Una è quella del portico di Corso della Repubblica nel tratto compreso tra via Gramsci e via Costa, uno dei tratti commerciali più importanti e frequentati del centro storico cosiddetto.

L'intero portico è sprovvisto di illuminazione, e versa in quella condizione da anni. Alla vigilia delle festività natalizie, sinonimo di luci e colori, i passanti si muovono soltanto grazie alla luce delle vetrine dei negozi, e sono poco invogliati all'attraversamento di quel tunnel semioscuro. «Sono anni che chiediamo inutilmente all'amministrazione di ovviare a questa situazione che ci penalizza tutti - spiega il titolare di uno dei negozi di quel tratto di Corso - Ci siamo offerti di provvedere noi, a nostre spese, ma non ce lo consentono. L'ultimo ad assicurare che avrebbe provveduto è stato il consigliere D'Achille, che aveva anche proposto di affidare a un architetto l'incarico di disegnare la nuova illuminazione per l'intero portico. Non lo abbiamo più visto». E la passeggiata al coperto continua a rimanere al buio, benché dal solaio pendano delle lampade che oltre ad essere brutte e inguardabili, sono anche assolutamente inutili, visto che non si accendono nemmeno.

Cosa c'è di scandaloso a consentire a un gruppo di commercianti di provvedere in proprio ad illuminare il portico all'interno del quale esercitano le rispettive attività? L'amministrazione ne uscirebbe a pezzi, certo, ma è pur vero che non ne esce bene neppure mostrandosi completamente inerme e incapace di risolvere un problema elementare come quello di illuminare cinquanta metri di percorso pedonale. La proprietà del portico è condominiale? Ebbene, il problema dove sta? Il Comune non è in grado di imporsi su un amministratore di condominio o di trovare con lui una via d'uscita da quel tunnel buio e poco decente nel salotto buono della città? Ci siamo accorti che è difficile per questa amministrazione separare le utenze di un palazzetto e di una piscina, ma non pensavamo fosse tanto complicato piazzare e accendere dieci punti luce. Perché di questo si tratta.

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