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Il caso

Acqualatina, avviso pubblico per scegliere i dirigenti ma i nomi sono secretati

La procedura per selezionare i nuovi componenti del Consiglio di amministrazione: l'elenco delle candidature non viene reso pubblico e i cittadini rimangono ignari

Acqualatina, avviso pubblico per scegliere i dirigenti ma i nomi sono secretati

Un avviso pubblico coi nomi secretati. E' il paradosso, l'ennesimo, di quella pantomima che da anni viene inscenata dai sindaci soci di Acqualatina per prendere per il naso i cittadini, facendo credere loro che la selezione dei componenti del consiglio di amministrazione sia trasparente e cristallina, quando invece viene come sempre decisa dai segretari provinciali dei partiti o dai sindaci medesimi. Questa volta l'obbrobrio, nel silenzio di tutti i sindaci, evidentemente compiacenti, va avanti da mesi.

Lo scorso febbraio viene infatti pubblicato l'avviso per le candidature al Consiglio di amministrazione e al Collegio sindacale. Quindici giorni e si è chiuso. Ora direte: qualche giorno dopo sarà stato pubblica l'elenco dei partecipanti. Ebbene no. Lo abbiamo cercato sul sito di Acqulatina, su quello dell'Ato 4 e lo abbiamo chiesto ad alcuni sindaci. Nessuno ne sa nulla o così dice.

Da febbraio si arriva ad aprile, quando l'assemblea dei soci delibera la costituzione della commissione che dovrtà vagliare i curriculum e incontrare i vari candidati per Cda e collegio sindacale. Il 17 maggio scorso viene formata questa commissione, di cui fanno parte i sindaci Gerardo Stefanelli (Minturno) e Giada Gervasi (Sabaudia) oltre che la professoressa Cristina Simone dell'Università La Sapienza di Roma e il professor Giuseppe Russo, dell'Università di Cassino.
Nel primo verbale redatto dalla commissione si legge che "l'elenco nominativo dei candidati" è stato trasmesso "con mail del 25 maggio 2021 e del 28 maggio 2021". Da qui, risultano ammessi 12 candidati per il Cda, 24 per il collegio sindacale e 4 per entrambi i ruoli. I nomi? Mistero. Infatti il calendario colloqui riporta solo il codice short con cui viene identificato ogni candidato. Perché? Impossibile saperlo. Ma se l'avviso è appunto pubblico, perché i cittadini devono essere tenuti all'oscuro?
Da Acqualatina bocche cucite, i sindaci anche dicono di non avere questo elenco. Quella che doveva essere una scelta trasparente, condivisa e fatta nell'interesse dei cittadini, dunque, si rivela essere ciò che è sempre stata: una spartizione politica.
Sarebbe ad ogni modo più opportuno che sindaci e partiti evitassero questa presa per i fondelli chiamata "Avviso pubblico" e tornassero agli elenchi stilati dai sindaci coi nomi scelti dalle segreterie di partito. Negli anni passati, va detto, l'elenco fu fornito e i cittadini hanno potuto valutare quali fossero le candidature per l'incarico. Un po' come avviene per l'azienda speciale Abc, quella dei rifiuti a Latina. Ma per il servizio idrico questa trasparenza non si vede. E nessuno, tra i sindaci sempre pronti a battersi il petto in nome della trasparenza amministrativa, ha ancora alzato la voce per chiedere spiegazioni. C'è tempo fino al 21 giugno, quando inizieranno i colloqui. Almeno per provare a salvare la faccia. Perché l'accordo, dicono, quello è già blindato.

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