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Rabbia e proteste tra i facchini pontini: il settore scosso dagli incidenti

In tutta la provincia un "pianeta" attorno al quale ruotano 5.000 persone

Rabbia e proteste tra i facchini pontini: il settore scosso dagli incidenti

Lontano dalle grandi piattaforme del nord il mondo della logistica di casa nostra vive le medesime contraddizioni con minore clamore. Circa cinquemila persone ruotano (nel vero senso della parola) dentro e attorno al piccolo trasporto e allo stoccaggio di merci. Si chiamano facchini ma non fanno solo quello. Il grosso è concentrato tra Aprilia e Pomezia, «complice» (e questa volta è un bene) l'incapacità di Latina di costruire un suo snodo intermodale, pur esistito ma mai utilizzato.

L'aria non è buona nemmeno tra i facchini pontini, che poi per la maggior parte sono rumeni, albanesi, tunisini e un crescente numero di indiani che si sono trovati qualcosa di meglio che spezzarsi la schiena nei campi tra Sabaudia e San Felice Circeo. Anche se le cose sulle piattaforme che scaricano a tutte le ore ogni genere di merce non vanno in modo così diverso. La situazione dei facchini della provincia di Latina, che spesso fanno altro, per esempio i cassieri o gli addetti alle pulizie di grandi superfici di vendita, è stata non solo oggetto di svariati interventi dei sindacati confederali e dei Cobas, è rientrata altresì tra le verifiche di diverse Procure (Latina e Velletri) nonché dell'ispettorato e dell'Agenzia Entrate.

Cosa è cambiato? Quasi nulla. Perché quei lavoratori ruotano ogni anno da una cooperativa all'altra: la prima fallisce senza aver pagato i contributi né le tasse e ne subentra un'altra, pagando sempre meno, assumendo sempre per minor tempo. Viene chiamato a lavorare solo chi accetta le condizioni del «caporale» di turno. Ciò che resta invariato è il luogo dove i lavoratori prestano servizio, ufficialmente per conto della cooperativa, ma in realtà alle dirette dipendenze dell'azienda che li ospita, perché è da personale di quell'azienda che prendono ordini sulle mansioni da svolgere. I salari sono prevalentemente corrisposti a cottimo, «a collo» e si tratta di facchini, a «metri quadrati» se si tratta di addetti alle pulizie.

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