Lo  storico pastificio di Formia, della società Domenico Paone S.p.A. sta registrando una crisi legata agli aumenti dei costi di produzione e delle materie prime. Per i trentatre lavoratori si annuncia la cassa integrazione. Essendo una produzione a ciclo continuo - ora l'attività si svolge h24 e sette giorni su sette -, l'idea è quella di bloccare la produzione ogni dieci giorni. Questo nuovo sistema dovrebbe entrare in vigore nel mese di aprile, con l'auspicio - da parte del presidente Alejandro Quentin - di ritornare quanto prima a regime pieno, anche alla luce degli investimenti fatti dopo l'acquisizione dello stabilimento, tanto da renderlo tecnologicamente avanzato e con nuovi laboratori.
A comunicare la situazione attuale in una dettagliata nota, è lo stesso Alejandro Quentin.


«L'attuale contesto geopolitico, nel quale si trova la Domenico Paone S.p.A., continua a produrre un forte impatto negativo sulla già fragile situazione che viviamo dall'inizio della pandemia - si legge -.
Nello specifico, l'influenza negativa sulla nostra attività si concentra su due fattori di forza maggiore, come di seguito meglio specificati. La semola ha subito un incremento del prezzo di vendita del 90 percento negli ultimi quattro mesi del 2021. Questo è dovuto alla mancata raccolta del grano duro nell'emisfero nord che ha registrato un decremento del 50%. L'Italia coltiva circa 3.75 milioni di tonnellate annue di grano e ha un consumo di 6.5 milioni di tonnellate.
In altre parole, l'industria della pasta nazionale ha una fortissima dipendenza dal mercato estero. Questa situazione perdurerà fino alla nuova raccolta dell'emisfero nord che comincerà a giugno per finire a luglio. Il grano non può, però, essere macinato immediatamente perché ha bisogno dai 30 ai 60 giorni di stagionatura prima di poter essere utilizzato in produzione. Per quanto detto, si attende una disponibilità ed una rimodulazione del costo del grano non prima del mese di settembre 2022. Anche le altre materie prime, quali polipropilene, cartone, pallet, hanno subito un fortissimo aumento a cui seguirà una correzione nel prezzo delle principali commodities. Secondo, la Domenico Paone S.p.A. ha un forte consumo di energia per la tipologia di processo produttivo che adopera. Il prezzo dei prodotti energetici ha subito un incremento esponenziale di oltre il 300%. La prospettiva di questo fenomeno è ulteriormente peggiorata con l'invasione in Ucraina». Da qui la sofferta decisione: «Le congiunture su esposte, ci costringono a sostenere la Domenico Paone S.p.A. con tutte le nostre forze e tutti gli strumenti di cui può disporre. Uno degli strumenti da utilizzare in una situazione problematica e temporanea come l'attuale, nostro malgrado, è l'utilizzo della cassa integrazione alla quale siamo costretti a fare ricorso. Confidiamo, comunque, di poterla utilizzare in modo limitato, anche per tutelare il futuro di tutti i lavoratori. Ci auguriamo che supereremo questo difficile momento il più presto possibile e di riprendere la nostra attività a pieno regime», ha detto Alejandro Quentin.