Lo scenario
21.06.2023 - 12:30
Latina e l'architettura razionalista rappresenta un'identità inscindibile, con il suo modello planimetrico centrale e radio centrico, con i suoi borghi rurali, con i suoi edifici dalle linee nette e i suoi Palazzi di Fondazione, un unicum storico con realtà che si sono sovrapposte e con un mix di culture significative. Ne è rimasto affascinato l'Ordine degli Architetti di Verona, che è gemellato con quello di Latina e da questo connubio è nata un'idea che può diventare un percorso di marketing e valorizzazione territoriale eccezionale: quella di candidare Latina a capitale italiana della cultura 2026. La proposta, che potrebbe diventare un percorso concreto è stata formalizzata e discussa in un incontro nell'ambito de ‘I lunedì dell'Architettura' promosso da In/Arch Lazio, Istituto Nazionale di Architettura e Ordine degli Architetti della Provincia di Latina. L'incontro si è trasformato in una tavola rotonda interessante moderata da Marco Vivio, vicepresidente In/Arch Lazio con un ricco parterre di interventi: il sindaco Matilde Celentano, il Presidente della Provincia di Latina Gerardo Stefanelli, i consiglieri regionali Laura Corrotti e Salvatore La Penna, l'assessore all'urbanistica Annalisa Muzio. Tra i relatori c'erano anche Fausto Bianchi, presidente della Piccola Industria di Unindustria Lazio, l'architetto Tommaso Brasiliano, già presidente ARE, Paola Bonuzzi, Vicepresidente Ordine Architetti di Verona, il vicepresidente In/Arch Luca Zevi, l'avvocato Arturo Cancrini, il direttore generale dell'Ater Paolo Ciampi, Stefano Michelato e Enzo Maria Pinci del Consiglio direttivo In/Arch Lazio, il presidente Ance Pierantonio Palluzzi, l'architetto Marco Petreschi.
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