Cerca

Ambiente

Esercitazioni militari ai Pantani d'Inferno, le reazioni

L' Oipa chiede la Ministro Crosetto di delocalizzare il poligono. Sulla questione interviene anche il consigliere regionale del Pd, La Penna

Esercitazioni militari ai Pantani d'Inferno, le reazioni

Fenicotteri al lago di Caprolace , Pantani d'Inferno

Le esercitazioni militari all'interno del Parco Nazionale del Circeo sono un paradosso e la questione ambientale deve essere affrontata. E' questa in buona sostanza la posizione condivisa da più soggetti, associazioni, rappresentanti di categoria ed esponenti politici. Le esercitazioni previste inizialmente da settembre e poi da ottobre a dicembre nell'area dei Pantani d'Inferno hanno acceso i riflettori su una situazione, quella del poligono all'interno di un'area a tutela rispetto a cui occorre trovare soluzioni. E l'Oipa nelle ultime ore ha chiesto al Ministro della Difesa, Guido Crosetto che il poligono venga delocalizzato.

«Inizialmente l'ordinanza prevedeva che le esercitazioni si tenessero anche a settembre, mese poi escluso soprattutto in considerazione delle attività balneari ancora presenti in quel mese, tuttavia sembra che non si voglia prendere in considerazione l'opportunità di non sparare proprio nell'area dei ‘Pantani dell'Inferno', laddove è presente uno scrigno di biodiversità protetta a vari livelli», commenta il presidente dell' Oipa Massimo Comparotto che prosegue - «Auspichiamo che il Ministero chieda che il poligono militare si allestisca in un luogo più idoneo e sicuro e per questo ci appelliamo anche al ministro dell'Ambiente Pichetto Fratin e all'Ente Parco nazionale del Circeo». Saranno comunque avviate delle verifiche anche a livello regionale come preannunciato dal consigliere del Pd, Salvatore La Penna. «Pur non mettendo in dubbio la legittimità da parte degli organi militari competenti a programmare in generale tali operazioni - commenta - non posso non rilevare l'opportunità di procedere a tutte le verifiche del caso per tutelare lo svolgimento della stagione balneare e nel contempo la migliore salvaguardia del nostro patrimonio naturale. In tal senso verificheremo anche tutte le azioni possibili in Consiglio Regionale.

Dal 1979, anno d'istituzione della riserva Pantani d'Inferno a Sabaudia, ad oggi sono cambiate molte condizioni; riteniamo sia giunto il momento di promuovere un'azione risolutiva che trovi un nuovo equilibrio tra la necessità delle operazioni militari e la salvaguardia e tutela dell'ambiente e dell'economia locale. Va nuovamente verificata, nella direzione di salvaguardare e valorizzare il patrimonio ambientale e naturalistico del territorio, la compatibilità di un poligono militare in un Parco Nazionale che garantisce la tutela della Biodiversità in applicazione di Direttive Comunitarie e di Convenzioni Internazionali». Per La Penna serve inoltre un momento di confronto in più proprio per rivedere quanto stabilito alla fine degli anni ‘70. «In aggiunta - conclude - credo sia arrivato il tempo di procedere con tutti i soggetti coinvolti a valutare una fattiva e coordinata azione per un eventuale modifica legislativa o regolamentare, tesa a rivalutare quanto disposto nel decreto istitutivo della riserva Pantani d'Inferno del 1979, in merito alle concessioni per le esercitazioni militari».

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione